Gli archeologi hanno individuato le origini di due misteriosi reperti scoperti dopo l’incendio della cattedrale di Notre Dame.
Nel 2019 scoppiò un incendio a Notre Dame a Parigi. Fu un terribile incidente e in tutto il mondo rimasero senza parole quando la cattedrale fu distrutta. Gli scienziati hanno studiato le conseguenze dell’incendio per tre anni e hanno scoperto alcune cose molto interessanti.
L’agenzia archeologica francese INRAP ha condiviso delle informazioni su due reperti rinvenuti durante le valutazioni pre-restauro a Notre Dame.
La scoperta dei due reperti misteriosi
L’INRAP si occupa di archeologia preventiva a Notre Dame dal luglio 2019. Mesi dopo hanno scoperto due sarcofagi di piombo conservati sepolti nel punto in cui il transetto della cattedrale attraversa la sua navata, l’INRAP li ha inviati per essere aperti all’ospedale universitario di Tolosa, dove sono stati perquisiti e poi analizzati utilizzando scanner e Raggi X.
Gli esperti hanno indossato indumenti protettivi per proteggerli dal metallo tossico e hanno utilizzato strumenti sterilizzati per proteggere le tombe.
La bara del sommo sacerdote è stata trovata in una volta di pietra otto pollici sottoterra, ma l’anonimo cavaliere è stato sepolto a diversi piedi di profondità, indicando che vivevano in tempi diversi. Le sepolture nelle cattedrali sono prevalse fin dal medioevo, ha affermato l’INRAP, ma il luogo più ricercato era qui, vicino al coro.
Le bare di piombo erano riservate alle persone importanti. Il piombo offriva protezione, ma entrambe queste bare furono perforate mentre erano sotto terra, permettendo all’ossigeno di far decomporre la carne all’interno.
Chi erano sepolti nei sarcofagi?
Un epitaffio in cima alla bara più superficiale ha confermato che apparteneva ad Antoine de la Porte, morto il 24 dicembre del 1720, a 83 anni. Sono sopravvissuti solo le ossa, i capelli e la barba di de la Porte.
De la Porte aveva “denti straordinariamente buoni”, ha detto ai giornalisti l’antropologo dell’Università di Tolosa, Eric Crubézy, che ha guidato l’apertura delle bare, secondo il Guardian.
Una visita endoscopica ha rivelato nell’altra bara una corona di fiori in decomposizione all’interno e più foglie a livello dell’addome. Il cranio segato della figura indica che è stato imbalsamato, confermato dalle famose piante di imbalsamazione con cui è stato sepolto.
I riti funebri visibili suggeriscono che questa persona fosse anche un aristocratico, un cavaliere in effetti, in base alle sue ossa pelviche. Al posto di un nome, i ricercatori lo hanno soprannominato “Le Cavalier”.
Crubézy ha detto che questo cavaliere deve aver indossato una fascia fin dall’infanzia per allungare il suo cranio, come era consuetudine nei circoli ricchi, e ha affrontato una malattia cronica, come la tubercolosi, che gli ha rovinato i denti e ha complicato la fine della sua breve vita.
Sono ancora in corso le analisi per determinare i dettagli che circondano questi due defunti, comprese le loro abitudini alimentari, le cause della morte e la natura precisa delle loro sepolture. I ricercatori confronteranno anche la biografia di de la Porte con i suoi resti. I risultati finali sono attesi nella prima metà del 2023.