La notizia è stata confermata pochissime ore fa, e sicuramente non farà piacere agli operatori turistici e balneari della Riviera Romagnola e naturalmente alle centinaia di migliaia di turisti che affollano in questi giorni le spiagge della riviera romagnola.
Da un rilevamento effettuato ciclicamente dall’Arpae sullo stato delle acque, è stato appurato che 28 siti su 98 testati sono risultati non idonei per la balneazione. Il motivo è relativo alla registrazione di valori anomali, col superamento dei limiti della presenza del batterio escherichia coli, che può danneggiare la salute delle persone.
Il tratto di costa interessato
Il tratto di costa interessato è di circa 5 chilometri di costa, che è compresa nel tratto tra Goro, Pinarella di Cervia e alcuni punti del riminese (stiamo parlando di Bellaria-Igea Marina, Rimini, Riccione, Misano Adriatico e Cattolica).
Questa notizia è caduta come un fulmine a ciel sereno, è, secondo la stessa Arpea, responsabile del rilevamento, non ci sono spiegazioni al perché di questo fenomeno. Interpellati rispetto questo argomento, anche importanti climatologi hanno cercato di dare una risposta, e secondo alcuni di essi la presenza del batterio è dovuti agli scarichi a mare che, in assenza di piogge e con un clima arido e secco, hanno permesso il proliferare del batterio dell’ l’Escherichia coli.
Il sindaco di Rimini, intervistato in merito all’argomento, si è detto basito e allucinato da quanto è accaduto, anche perché questa notizia, qualora il pericolo dovesse rientrare in 24 ore, comunque sta facendo il giro del mondo e sicuramente non è una bella cartolina di tornasole per uno dei posti di vacanza più conosciuti al mondo.
Lo stesso sindaco, ha dichiarato che il comune ha speso 250 milioni di euro per ristrutturare tutta la intera rete fognaria del territorio, e quindi c’era la certezza che un disagio del genere non sarebbe mai potuto avvenire.
Domani e nei prossimo giorni l’Arpea continuerà a monitorare questo tratto di costa, in modo che, appena, e lo speriamo tutti, dovessero arrivare buone notizie, si farebbe sapere subito in modo da tranquillizzare i turisti e fare tornare il tutto alla normalità.
Dopo due anni di Covid, che hanno messo a dura prova tutto l’indotto turistico, questa è un’altra tegola che proprio non ci voleva per l’indotto, e per tutte quelle famiglie che, dopo due anni e dopo aver risparmiato soldi, si sono concesse una vacanza, ma senza per ora poter fare il bagno.