Luoghi abbandonati nel Lazio: antichi paesi e borghi decadenti tutti da scoprire

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[didascalia fornitore=”altro”]Foto Shutterstock | Nido Huebl[/didascalia]

Quando pensiamo a questa regione, il pensiero vola in automatico alla Città Eterna, in realtà esistono anche moltissimi luoghi abbandonati nel Lazio: per gli appassionati di posti abbandonati e misteriosi dunque, anche nel cuore dell’Italia c’è molto da scoprire. In particolare, la provincia di Viterbo, è estremamente ricca di borghi in rovina e città fantasma, inoltre la maggior parte di essi è facilmente raggiungibile da Roma, in breve tempo.

Quello che vogliamo proporvi è un tour dei migliori luoghi abbandonati del Lazio, un viaggio tra le rovine delle città più affascinanti e ricche di mistero di oggi, che un tempo hanno vissuto decenni di gloria e fama.

Luoghi abbandonati nel Lazio: Antuni, Rieti

Borgo di Antuni

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Shutterstock | Maxgio1974[/didascalia]

Antuni è uno dei migliori borghi abbandonati del Lazio, da cui è possibile godere di panorami davvero mozzafiato. Antuni è un antico borgo, custodito nella provincia di Rieti, nelle vicinanze di Castel di Tora: si trova abbarbicato su di un colle, completamente circondato dal lago del Turano (creato artificialmente negli anni ’30) e collegato alla terra ferma solo da un sottile lembo di terra.

Il borgo di Antuni conobbe la sua fine durante la Seconda Guerra Mondiale, quando nel 1944, per errore venne bombardato, al posto del ponte del Turano. Solo negli anni ’90, il borgo abbandonato del reatino è stato parzialmente ristrutturato e oggi è interamente visitabile, ma soltanto in compagnia di una guida e partendo dal Comune di Castel di Tora.

Luoghi abbandonati nel Lazio: Monterano, Viterbo

Un altro borgo posto abbandonato del Lazio, molto suggestivo e degno di visita è Monterano, in provincia di Viterbo. Facilmente raggiungibile da Roma, sorge su un’altura tufacea, a cavallo tra i Monti della Tolfa e i Monti Sabatini, nel cuore della Riserva Naturale di Monterano. In un lontano passato, Monterano è stato un prezioso feudo posseduto da famiglie importanti, ora un borgo abbandonato, di cui è possibile scoprire le rovine, ancora incredibilmente ricche di fascino.

Questo posto abbandonato nel viterbese ebbe una grande fama nel ‘700, tuttavia nel giro di pochi decenni, finì totalmente in rovina, a causa di un’epidemia di malaria. La collina dove sorgono le rovine di Monterano, è disseminata anche di sepolcreti etruschi, piccole grotte rivestite da una fitta vegetazione e alcune pozze d’acqua ribollenti, testimonianza dell’antica attività vulcanica della zona.

Luoghi abbandonati nel Lazio: Norba Antica, Latina

Norba antica

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Shutterstock | essevu[/didascalia]

Tra i luoghi abbandonati del Lazio, un’altra bellezza da scoprire è Norba Antica, situata a poche centinaia di metri dalla città di Norma, in provincia di Latina. Un tempo Norba fu una città gloriosa: al fianco di Roma, combatté le Guerre Puniche. Dopo la vittoria di Silla, i suoi abitanti si tolsero la vita e diedero fuoco alla città, sicuri che ci sarebbe stato un attacco romano. A quel punto Norba Antica rimase deserta, soltanto nel basso medioevo visse una timida ripopolazione, ma poi nel XII secolo, si abbandonò compiutamente al suo destino di borgo abbandonato.

Oggi, dove un tempo sorgeva Norba, si trova il Parco Archeologico dell’Antica Norba: qui è possibile ammirare le rovine romane e medievali, testimonianza viva del passato glorioso di Norba.

Luoghi abbandonati nel Lazio: Falerii Novi, Viterbo

Falerii Novi

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Shutterstock | carlo deviti[/didascalia]

A metà strada tra Fabrica di Roma e Civita Castellana si trova il borgo abbandonato di Falerii Novi. Anch’esso custodito nella provincia di Viterbo, un tempo è stato un importante centro etrusco, che poi finì sotto il dominio romano. Venne completamente abbandonato nel ‘700, dopo essere stato distrutto dalle lotte intestine tra francesi e Borboni. Le rovine dell’antica città di Falerii Novi sono immerse nella ricca vegetazione della zona: l’impressione che avrete avvicinandovi, è quella di entrare in un’altra dimensione temporale, dove costruzioni di origine etrusca, romana e medievale si fondono in un paesaggio surreale e al tempo stesso affascinante.

Questa antica città millenaria, oggi borgo abbandonato del viterbese, ha ancora molto da offrire ai suoi visitatori, amanti e nostalgici del tempo passato: ad esempio le grandi mura, che ripercorro l’intero complesso abitativo, una chiesa romanica e un’abbazia, il teatro e le vie urbane tra cui un tratto della Via Cimina e poi ancora molte abitazioni. Falerii è un borgo abbandonato ormai dal X secolo d. C., eppure quel che ne resta ora, saprà raccontarvi molto del suo passato.

Luoghi abbandonati nel Lazio: Celleno, Viterbo

Celleno

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Shutterstock | starmaro[/didascalia]

Nella provincia di Viterbo, come abbiamo già detto in apertura, si annida la maggior parte dei luoghi abbandonati del Lazio: nelle vicinanze di Celleno Nuova si trova un’altra città abbandonata, fondata in epoca etrusca, Celleno Antica. Anch’essa come molte altre città della zona, finì sotto la dominazione romana, e per lungo tempo rimase un importante centro di comunicazione.

La sua storia è stata costellata da tragici eventi, che l’hanno portata al totale abbandono: nel 1696, fu travolta da un terribile terremoto, poi ci furono le guerre napoleoniche, e poi ancora le epidemie: gli abitanti che riuscirono a sopravvivere decisero di andarsene costruendo nelle vicinanze una nuova cittadina, lasciando Celleno Antica totalmente abbandonata.

Se avete intenzione di organizzare un tour dei luoghi abbandonati del Lazio, Celleno non può certo mancare: qui potrete visitare le case in tufo rosso, il castello Orsini, alcune chiese e quel che resta dei vicoli del borgo.

Luoghi abbandonati nel Lazio: Norchia

Norchia

[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pinterest[/didascalia]

Concludiamo il tour dei posti abbandonati del Lazio, con Norchia, grande città Etrusca, attualmente conosciuta per la spettacolare necropoli che si sviluppa intorno a quello che un tempo fu il contesto abitativo e poi lungo i lati di tufo delle colline circostanti. Le origini di Norchia risalgono addirittura all’Età del Bronzo, tuttavia la città raggiunse il suo massimo splendore nel periodo della dominazione etrusca, tra il IV e il III secolo a.C.. Norchia però non fu soltanto etrusca, ma anche romana e medioevale.

Di questo suggestivo borgo abbandonato potrete ancora oggi ammirare: alcuni resti del Castello della famiglia Di Vico e della Chiesa di San Pietro, risalente al IX secolo d. C. e costruita su un preesistente tempio etrusco-romano.

Inoltre, sono ancora in un ottimo stato di conservazione: una porta d’accesso e il tracciato della Via Clodia e poi ancora la Tomba Ciarlanti, la Tomba Smurinas, la Tomba Prostila e la Tomba Caronte, cutodite nella necropoli del Fosso di Pile, e la Tomba dei Lattanzi in quella del Biedano. Norchia, città dal passato glorioso, è stata definitivamente abbandonata nel 1453, a seguito di una grave epidemia di malaria.

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