Inaspettatamente viene notato su una spiaggia italiana, il veterinario corre subito in suo soccorso. Ecco a cosa assiste.
Negli ultimi mesi, si è sentito spesso parlare di specie marine che si sono addentrate sulle nostre spiagge.
Molte di queste sono specie rare e mai viste prima, che però, potrebbero diventare un serio problema per i bagnanti.
Un veterinario assiste a qualcosa di molto inaspettato su una spiaggia italiana
Alcuni di questi animali marini, si rivelano essere letali per l’uomo per via di un veleno presente nel loro corpo.
Come il pesce istrice, tra le quattro specie segnalate come pericolose per l’uomo, che è stato ritrovato inaspettatamente sulle rive della spiaggia di Santa Marinella.
Solitamente, però, si fanno incontri anche con animali più docili che purtroppo si arenano in fin di vita.
Tra questi più comunemente delfini e tartarughe, ma anche animali molto improbabili da trovare sulle nostre spiagge.
In questo caso si tratta di una verdesca, ossia uno squalo innocuo per gli essere umani che si è trascinata agonizzante a riva.
Con molta fatica e allo stremo delle sue forze, la verdesca si è arenata sulla spiaggia di Calasetta, nell’isola di Sant’Antioco in Sardegna.
Qui, venuto a sapere della presenza dell’animale, un veterinario è venuto in suo soccorso, dopo la segnalazione di alcuni bagnanti.
Il motivo per cui questi animali vengono arriva sono molteplici e vanno dalla possibilità di correnti o per altri motivi.
Ma quello che ha spinto questo squalo oceanico ad arrivare a riva ha una storia molto commovente.
L’aiuto del veterinario Rovere
Giuliano Rovere, il veterinario giunto sul posto per aiutare la verdesca mentre osservava l’animale si è accorto di un foro sulla sua carcassa ancora viva.
Da questo buco, fuoriusciva una codina, e subito ha capito che lo squalo si era arenato per partorire i suoi cuccioli.
Nel suo grembo c’erano 20 squaletti impazienti di venire al mondo, così l’uomo ha aiutato mamma squalo a partorirli.
Subito dopo che l’ultimo squaletto è stato estratto, il veterinario ha notato la verdesca era deceduta per lo sforzo e molto probabilmente lo era già da un bel po’.
La camera gestionale di questo animale, permette di nutrire gli embrioni fino a 24 h dopo il decesso della loro madre.
Alla loro nascita, questi animali non hanno bisogno di essere sfamati dalla loro mamma in quanto si cibano immediatamente di plancton.
Grazie a questa capacità, il dottor Rovere ha salvato la vita a questi 20 piccoli squali ed ha aspettato che ognuno di loro fosse in mare prima di allontanarsi.
Inizialmente, la marea riportava a riva alcuni di loro, e prontamente il veterinario li rimetteva in mare.
Una volta resosi conto che gli squaletti erano al sicuro e oltre la riva gli ha salutati per poi salutare mamma squalo ormai morta da qualche ora.
Il gesto del dottor Rovere ha commosso tutti quanti così come lo sforzo di mamma squalo nel nuotare fino a riva e sperare che qualcuno si accorgesse di lei per salvare i propri figli.