Air France e Lufthansa come nuove compagnie di voli low cost? Sembrerebbe di sì, stando alle ultime comunicazioni. La crisi del settore turistico non risparmia i colossi dell’aviazione. E la concorrenza dei vettori low cost, quelli reali, mette il dito nella piaga. D’altronde si sa che compagnie come Ryanair sono cresciute a dismisura grazie alla loro politica di tagli ai servizi superflui che hanno permesso di ridurre notevolmente il prezzo del biglietto. Nonostante ciò, almeno in Italia, le compagnie di linea sono ancora quelle favorite, e non è vero che Ryanair batte Alitalia, come si è voluto far credere in un primo tempo con un comunicato stampa poi prontamente smentito.
Se però nel nostro paese la compagnia di bandiera resiste ancora, altre compagnie europee non sono messe altrettanto bene. Air France, la compagnia francese, primo vettore in Europa, si trova a dover fronteggiare la crisi causata dalla concorrenza delle compagnie low cost. L’ultimo bilancio della società è stato infatti chiuso in passivo, e per ovviare alle grosse perdite la compagnia sta attuando una serie di piani strategici. La prima risposta è stata quella di aprire nuove basi provinciali, per aumentare l’offerta. Ma ora, e questo è il punto principale, Air France sta valutando di introdurre il suo proprio vettore a basso costo. E le opzioni sono due: o utilizzare la sua controllata Transavia (parte indipendente del gruppo Air France-KLM); oppure creare una compagnia ex-novo.
La scelta dipende dagli accordi contrattuali con la SNPL, il sindacato nazionale dei piloti di linea: nel testo dell’accordo Transavia può gestire solo 15 aerei. L’utenza è infatti tutta rivolta al bacino del Mediterraneo. Una trasformazione necessiterebbe di un nuovo nome per allargare le rotte europee. Ma a questo punto si potrebbe valutare di creare un nuovo vettore che operi si tutte le tratte continentali.
Anche Lufthansa, la compagnia di bandiera tedesca, pensa di ricorrere alla creazione di una propria compagnia low cost per sopperire alla crisi del mercato europeo. Se infatti l’azienda è forte sulle tratte intercontinentali, si trova decisamente svantaggiata in casa. Più volte si è parlato del progetto, che ora prenderebbe il nome di Direct 4 You, ma non c’è ancora niente di concreto all’orizzonte.
C’è da dire che questa politica porterebbe notevoli vantaggi alle due compagnie, e gli esempi sul campo sono già in evidenza. Iberia, la compagnia di bandiera spagnola, ha da poco cominciato a operare con il suo vettore low cost Iberia Express. E la stessa Alitalia controlla AirOne, che si prefigura come smart carrier soprattutto per quanto riguarda le destinazioni nazionali. Se a questo si aggiunge che le stesse low cost sono sempre meno competitive in termini di tariffe, quando si tratta di pagare i servizi aggiuntivi (un esempio è il costo elevato del bagaglio da stiva easyJet per i voli internazionali), allora la scommessa può essere vinta facilmente.
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