Lazio, ritrovata una specie che non si vedeva da 15 anni: cosa dicono gli esperti

Nel Lazio, hanno ritrovato una specie che non si vedeva da 15 anni. Ecco cosa dicono gli esperti a riguardo.

Pesci in acqua
Lazio, ritrovata specie dopo 15 anni – viaggi.nanopress.it

Nel mondo ci sono tantissime specie di animali che molte volte rimangono ignote all’uomo. E accade che durante un escursione può capitare di incontrare una specie che non conosciamo.

Questo, mette in allarme chi si trova davanti l’animale in quanto non conosce il suo comportamento e non sa se è un pericolo per l’uomo. E quindi intervengono degli esperti per capire la sua natura e i suoi comportamenti.

Lazio: ecco cosa hanno ritrovato dopo 15 anni

Così, anche per quanto riguarda la fauna marina avviene questo e proprio qualche tempo fa sulle spiagge di Santa Marinella a Roma hanno ritrovato un pesce che non appariva da ben 15 anni.

L’ultimo avvistamento di questa specie, risale al 2008, quando sulla spiaggia di Sant’Antioco in Sardegna, fu ritrovato il primo esemplare di pesce istrice in Italia per poi non apparire più fino ad oggi.

La responsabile ricercatrice della Sezione monitoraggio pressioni antropiche sulle risorse marine di ISPRA, Manuela Falautano, ha commentato il ritrovamento del pesce affermando che si tratta del secondo avvistamento nel nostro Paese.

Lazio: la parola degli esperti sulla specie ritrovata
Pesce Istrice – viaggi.nanopress.it

La donna, trova sorprendente che questo sia accaduto a 15 anni di distanza. Un pescatore lo ha ritrovato e ha subito avvisato gli esperti grazie ad una campagna avviata qualche tempo prima.

Questa iniziativa si intitola Attenti a quei 4! ed è stata lanciato dall’ISPRA (Istituto Superiore per le Risorse Biologiche) e le Biotecnologie Marine del Consiglio Nazionale delle ricerche.

La campagna l’hanno attivata per informare i cittadini sulla presenza di quattro tipo di pesci, considerati alieni. Che potrebbero essere potenzialmente pericolosi per l’essere umano.

La parola degli esperti

Secondo gli esperti, il pesce istrice ritrovato a Santa Marinella, le cui dimensioni erano di circa 60 centimetri, avrebbe raggiunto l’Italia dallo Stretto di Gibilterra dove c’è stata un espansione di questo animale.

Un’altra ipotesi, riguarda il rilascio dell’animale da un’acquario e il suo abbandono nelle acque per via delle sue dimensioni diventate troppo grandi e quindi insostenibili per essere tenuto all’interno di una teca.

Il ritrovamento, è stato un caso isolato e gli studiosi hanno riferito che questa specie di pesce è abituato a temperature particolari che di certo non hanno a che fare con quelle del Mar Mediterraneo.

Lazio: la parola degli esperti sulla specie ritrovata
Pesce Istrice – viaggi.nanopress.it

Di conseguenza, si presume che il pesce possa essere cresciuto nelle nostre acque e lo hanno rilasciato quando era ancora piccolo. Ma questo comporta anche un significante dato riguardo il cambiamento climatico.

Nonostante la sua presunta pericolosità per l’essere umano, questa specie insieme a tante altre biodiversità marine presenti nei mari possono essere fragili e quindi vanno tutelati, per evitarne l’estinzione.

Per questo, Manuela Falautano ha voluto specificare che bisogna assicurarsi che i nostri mari possano riprendere in modo rapido a mantenere in ottimo stato i propri ecosistemi. E possedere un sistema immunitario tale da poter combattere gli attacchi di specie aliene e diverse come questo pesce istrice.

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