Questo piccolo borgo italiano è stato definito da un noto poeta La Terrazza d’Abruzzo e il perché è presto detto. Si tratta di uno dei luoghi più panoramici della regione, perfetto per chi ama la natura e l’escursionismo.
Di posti straordinari, dove immergersi a 360° nella natura e dove rifugiarsi dal frastuono della modernità in Italia ce n’è parecchi.
Da nord a sud dello Stivale non mancano borghi e frazioni piccolissime dove potersi allontanare per un po’ da tutto e tutti e riconnettersi con la bellezza di tutto ciò che ci circonda ritornando all’essenziale. Uno di questi luoghi si trova in Abruzzo, ed è meraviglioso.
Gli Appennini da una parte e l’Adriatico dall’altra: l’Abruzzo è una delle regioni più straordinarie d’Italia. Il suo entroterra è costituito per lo più da parchi naturali e riserve a dir poco spettacolari, paesini abbarbicati sulle montagne e sulle colline e scenari incantevoli.
In prossimità del mare, invece, la Costa dei Trabocchi con le sue spiagge e i suoi tradizionali pontili rendono questo tratto costiero uno dei più romantici dell’Italia centrale.
Tra i parchi naturali più iconici della regione troviamo quello della Majella, la cui bellezza si può ammirare proprio da questo incredibile piccolo borgo tra i più belli d’Abruzzo.
Gabriele D’Annunzio chiamò questo paesino La Terrazza d’Abruzzo e il motivo non è difficile da comprendere. Dai suoi punti panoramici infatti si può ammirare una vista bella come poche altre sulla Majella e sul Gran Sasso, fino ad arrivare con lo sguardo al mar Adriatico e, in caso di bel tempo, pesino fino alle Tremiti.
Guardiagrele, a circa 30 minuti d’auto da Chieti, non per nulla è uno dei borghi più belli d’Italia, e in effetti non potrebbe essere altrimenti. Questo piccolo borgo di meno di 10.000 anime è un concentrato di storia, cultura e tradizioni antiche, e fa parte della comunità montana della Maielletta.
É una città di pietra, realizzata per lo più con la roccia tipica della Majella. Ne è l’esempio la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, costruita per intero con la pietra locale e decorata da meravigliosi affreschi.
Il pittoresco centro di Guardiagrele si sviluppa tra stradine, vicoletti e piazzette punteggiate da palazzi ed edifici religiosi, come la chiesa di San Francesco o il Palazzo Comunale. Ma non solo. Il borgo è anche caratterizzato dalla presenza di graziosissime botteghe artigiane, dove ancora oggi i maestri lavorano il rame e il ferro battuto, realizzano vasi e costruiscono conche.
Inoltre, visitare Guardiagrele potrebbe essere anche una buona occasione da cogliere al volo per assaggiare la cucina locale abruzzese e i piatti tipici della tradizione, come i famosi arrosticini, i formaggi e i dolci caratteristici come per esempio le Sise delle monache.
Si tratta di uno dei prodotti dolciari d’eccellenza della zona, costituiti da due strati di pan di spagna, crema pasticcera e zucchero a velo. Il loro nome deriva dal fatto di somigliare al seno delle monache. Secondo i racconti, per evitare di rendere il proprio corpo fin troppo evidente, quest’ultime inserivano al centro del petto una protuberanza.
Si dice anche che il nome potrebbe far riferimento ai tre massicci più alti dell’Appennino, ovvero il Gran Sasso, la Majella e il Sirente Velino.
Guardiagrele rappresenta praticamente la porta d’ingresso al Parco Nazionale della Majella, per cui si mostra come la destinazione perfetta per chi ama la natura e le escursioni fuori porta, che siano trekking o in mountain bike.
Il borgo è anche una meta molto apprezzata dai motociclisti. Per arrivare fino a qui infatti bisogna avventurarsi tra curve e strade panoramiche davvero emozionanti tra la natura selvaggia d’Abruzzo.
L’autunno oramai alle porte è proprio il momento migliore per organizzare una gita da queste parti e visitare il borgo. Le temperature piacevoli, l’assenza di turisti e i colori cangianti e caldi tipici della stagione renderanno quest’esperienza ancora più magica e suggestiva.
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