Nella regione francese della Borgogna si trova un pozzo senza fondo di cui nessuno ha ancora scoperto la profondità. È un luogo affascinante e misterioso diventato un’attrazione molto popolare in Francia.
Nel cuore della Borgogna, la storica regione francese nota in tutto il mondo per i suoi pregiati vini, si trova una piccola località che è stata etichettata come “Perire citè de caractère”, ovvero borgo caratteristico. E in effetti di Tonnerre non si potrebbe dire altrimenti.
Tra i suoi graziosi vicoli e il suo romantico canale di Borgogna si nasconde una delle attrazioni più singolari di Francia, oggi tappa obbligatoria durante un viaggio in questa regione.
Il pozzo senza fondo di Tonnerre: Fosse Dionne
Non sarà la Tour Eiffel e nemmeno Notre Dame o il Louvre, ma questa attrazione nel cuore della Borgogna è diventata molto popolare negli ultimi tempi. Il pozzo senza fondo del villaggio di Tonnerre è infatti un luogo unico nel suo genere dove fascino, suggestione e mistero si mescolano insieme dando vita a un’atmosfera quasi magica.
Si tratta di un bacino circolare che prende il nome di Fosse Dionne, situato nei pressi della Chiesa di Saint-Pierre. Questa polla è alimentata dalle acque piovane le quali, dopo aver scivolato lungo le colline, si infiltrano nel terreno calcareo dell’altopiano di origine carsica dove è collocato Tonnerre e riemergono nel pozzo.
L’utilizzo di Fosse Dionne nel corso del tempo è cambiato più volte. Al tempo dell’antica Roma i romani utilizzavano la sorgente per procurarsi l’acqua potabile. Si pensa che solo in un secondo momento sarebbe stato edificato il villaggio di Tonnerre tutt’intorno alla sorgente.
Si dice che nel 600 dopo Cristo il pozzo fosse nient’altro che una palude. Sarebbe stato San Jean de Rèome a ripulire la zona e a trasformare l’acqua in potabile.
Secondo alcune fonti, poi, le popolazioni celtiche consideravano le sue acque sacre. I francesi, infine, nel ‘700 trasformarono il pozzo in un lavatoio.
Louis d’Éon nel 1758 racchiuse la piscina naturale costruendo un contenitore circolare in pietra di circa 14 metri di diametro. Per agevolare il lavoro delle lavandaie costruì anche dei camini dai quali le donne potevano prelevare la cenere per il bucato e innalzò un colonnato circolare in modo tale da proteggere le lavoratrici in caso di pioggia o forte vento.
I misteri di Fosse Dionne
Quando Fosse Dionne fu trasformato in lavatoio, la gente del posto iniziò a porsi delle domande circa la sua origine. Attorno a questa misteriosa attrazione infatti ancora oggi ruotano numerose leggende e racconti popolari.
Un tempo si pensava che attraversando la sorgente si potesse arrivare in un altro mondo, come se fosse una specie di portale segreto. Altri ritenevano invece che nella profondità delle sue acque vivesse un serpente mortale che San Jean de Rèome sconfisse con l’obiettivo di sanificare la polla.
Qualunque sia la verità, questa ancora oggi rimane sconosciuta. Così come sconosciuta resta la profondità di questo pozzo. Nessuno fino a oggi è riuscito a stabilire fino dove arrivi e cosa si possa trovare alla fine.
In passato diversi sommozzatori hanno tentato di esplorare Fosse Dionne. Nel 1974 per la prima volta due esperti sub hanno provato a portare a termine questa ardua missione incanalandosi negli stretti cunicoli del pozzo. Purtroppo però persero la vita. E non furono gli unici. L’impresa fu poi replicata nel 1996 da un altro subacqueo che non tornò mai più in superficie.
Nel 2019, dopo anni di silenzio, un nuovo sommozzatore francese, Pierre-Éeric Deseigne, decise di ritentare e di gettarsi nel pozzo di Fosse Dionne. Pierre riuscì ad arrivare a una profondità di circa 80 metri filmando per intero tutta la sua discesa.
Anche in questo caso, però, non si è riusciti a scorgere la fonte della sorgente e il suo fondale.