Impero romano, durante gli scavi emergono resti che cambiano la storia

L’Impero romano è tornato a palesarsi con un nuovo ritrovamento di grande valore storico: una villa antica. 

Scavi archeologici
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La splendida città partenopea regala bellezza e cultura anche dal sottosuolo. Siamo a Bacoli nella provincia napoletana in Campania. Il comune si stava preparando agli scavi per la realizzazione di un’area pubblica.

Questo dopo avere abbattuto, qualche anno fa, una struttura abusiva, ossia l’ex Lido Piranha. Proprio durante i lavori gli operai si sono accorti che al di sotto del terreno vi erano dei resti antichi. E’ stata scoperta così una villa romana risalente all’epoca dell’impero.

Una delle ipotesi avanzata dagli esperti è che appartenesse a Plinio il Vecchio. Fino a pochi anni fa sorgeva una costruzione illegale. La scoperta archeologica è stato un evento del tutto inaspettato.

La cittadina ora è uno scrigno di preziosi tesori. L’intenzione della giunta di rivalutare e rigenerare l’area urbana, è stata premiata. Il sito si trova sul promontorio di Punta Sarparella. Gli archeologi hanno potuto confermare che si tratta di una villa romana.

Parco pubblico

L’inizio lavori riguardava l’attuazione di un progetto per un nuovo parco pubblico. Proprio durante gli scavi necessari per il vialetto d’accesso, che doveva ospitare i giochi per i bambini e le panchine, sono apparsi i primi pezzi del tesoro sommerso.

La domus, probabilmente, risale al I secolo d.C. I primi esami di laboratorio hanno evidenziato che il materiale di costruzione è cubilia di tufo. Per ora sono una decina gli ambienti riemersi, che si estendono anche fino alla spiaggia di Miseno ed ai fondali antistanti.

Pare che vi fosse anche una terrazza dalla quale si vedeva l’antico porto. Secondo le testimonianze di Josi Gerardo della Ragione, sindaco del posto, la dimora era appartenuta al Prefetto della flotta romana del Tirreno.

Era conosciuta come “Classis Misenensis”, ciò significa che si potrebbe trattare della Domus Imperiale di Plinio il Vecchio. L’indizio principale, per ora, è proprio la posizione strategica che abbraccia tutto il bacino di Miseno ed il Golfo di Napoli.

Resti romani
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Se così fosse, potrebbe anche essere che da lì Plinio vide il Vesuvio eruttare nel 79 d.C. Salpò quindi verso Stabiae per soccorrere la popolazione in fuga. Sono ancora ignoti gli usi degli spazi dentro e fuori al porto romano.

Sito storico

La Soprintendenza archeologica, delle belle arti e del paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli è al lavoro per cercare risposte. La zona è recintata per le analisi necessarie, ma sono già presenti altri resti romani.

I lavori proseguiranno per il parco nel rispetto del sito archeologico, che rimarrà ben visibile a tutti i cittadini ed i visitatori. Intanto un altro pezzo di storia del nostro Paese è tornata in superficie portando con sè nuove informazioni.

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