Ogni estate, in una determinata zona d’Europa il mare si tinge di rosso per una spiegazione terribile. Ecco di quale si tratta.
La maggior parte del mondo è bagnato dal mare e in base alla zona in cui ci troviamo e alla barriera corallina sottostante, le sue acque possono avere un colore differente in ogni zona del globo.
Così, anche nello stesso Stato è possibile trovare dei mari che sono ricchi di alghe e di detriti e che quindi sono di un colore giallognolo o grigio. Mentre a pochi km è possibile trovare dei mari simili a quelli caraibici.
Il mare si tinge di rosso: ecco la terribile spiegazione
La manutenzione delle acque è molto importante, specie in quei posti dove il turismo estivo si è sviluppato proprio per via del mare che regala scenari da far invidia anche alle isole tropicali più belle.
In America, nella città di Chicago, in occasione della Festa di San Patrizio, il comune colora le acque del lago Michigan di verde. Colore che viene spesso utilizzato per designare il popolo irlandese.
Anche in Europa, le acque vengono tinte, ma per un motivo ben diverso da quanto accade in America e il colore è il rosso che di certo non è un augurio per un festeggiamento come San Patrizio.
Il motivo del mare rosso è dovuto a una tradizione che viene fatta ogni anno nelle Isole Faroe, in Danimarca. E che il governo sta cercando di vietare per via delle barbarie che scaturisce.
Questa tradizione, ogni anno, vede dei cacciatori cercare per poi circondare formando un ampio semicerchio nelle acque, dei cetacei. Per poi condurli in una baia poco profonda per farli arenare.
La barbara tradizione
Qui, armati di coltelli, i cacciatori uccidono questi animali e il loro sangue scorre a fiumi all’interno dei mari riuscendo a tingerlo di rosso per moltissimo tempo dando questo colore alle sue acque.
Le immagini di questa pratica, considerata barbara, hanno fatto il giro di tutto il mondo nel 2021. E per questo nel 2022 il Governo delle Isole Faroe ha limitato l’uccisione di questi animali, fino ad un massimo di 500 l’anno.
Solo nel 2021, infatti, furono abbattuti 1.400 esemplari. Questo scaturì una grandissima protesta nonostante la caccia ai mammiferi marini, in particolar modo le balene, in queste zone è considerata una vera e propria tradizione.
Numerosi gruppi di ambientalisti ma anche di persone in tutto il mondo che hanno visto il filmato e le immagini di questa mattanza, hanno firmato una petizione on-line da presentare al governo locale.
Con 1,3 milioni di firme raccolte, e a seguito di questo si è cercato di limitare l’uccisione di questi mammiferi. Anche se per gli abitanti delle Isole Faroe questa tradizione non può essere abbattuta e fa parte del loro bagaglio culturale.
Nonostante le parole dei cittadini, il Governo sta cercando un modo per mettere fine a questi atti in modo che tutti i mammiferi presenti nelle acque attorno le isole possano tranquillamente nuotare senza essere braccati e trucidati.