Il glicine di Leonardo, la storia di questo angolo incantato che ispirò il grande artista. Ecco dove poterlo ammirare.
Anche nelle grandi metropoli, possono nascondersi angoli nascosti e preziosi, in cui ammirare tesori inestimabili e sconosciuti ai più.
E’ il caso ad esempio, di questo luogo che si trova proprio nel centro di Milano, ma nascosto dal caos cittadino. Un luogo che pare fu fonte di ispirazione per un grande genio italiano: Leonardo da Vinci.
Andiamo a scoprire la storia del celebre Glicine di Leonardo, perché si chiama così ed è così speciale.
Il glicine di Leonardo, la storia
Proprio nel centro della città, in zona Ripamonti e precisamente in Via Bernardino Verro 2, sorge un glicine davvero straordinario, che attira turisti stranieri da ogni parte del mondo, anche se poco conosciuto dai milanesi e si può ammirare liberamente perché all’interno di un cortile aperto.
Si tratta di un glicine grande e imponente, che in primavera regala a chi la guarda una cascata di fiori nel classico color violetto, un vero e proprio tripudio di colore e di profumo che lascia incantato chi la osserva.
Ma come mai però una pianta così apparentemente comune attira turisti da tutto il mondo? A rendere così speciale questo glicine, è la sua longevità. Si dice infatti, che questa pianta abbia più di 700 anni, e che le sue radici ormai siano lunghe addirittura più di due chilometri.
Un albero ultracentenario, che si sviluppa in una zona di Milano dove all’epoca era aperta campagna, e che viene chiamato da tutti “il glicine di Leonardo”. Questo appellativo, che richiama i turisti da tutto il mondo, viene dal fatto che si dice che questo albero fu molto caro al grande Leonardo da Vinci.
Il genio veniva qui, in quella che all’epoca era una zona fuori Milano (dove lavorava) per rilassarsi all’ombra di questo glicine, e pare che proprio qui abbia trovato l’ispirazione per il progetto dei Navigli di Milano.
Non sappiamo con certezza se questa storia sia vera o no, ma alcuni milanesi da generazioni affermano che sia realmente così e che il vecchissimo glicine abbia davvero “conosciuto” il grande genio.
La simbologia
Che abbia visto o meno Leonardo da Vinci, resta il fatto che comunque parliamo di una pianta bellissima, un cimelio di oltre 700 anni, maestosa e spettacolare.
La pianta si trova ora nel cortile di una casa abitata da una signora, anche se come abbiamo detto, il cortile è aperto ai passanti che vogliano dare uno sguardo a questa incredibile forza della natura.
Tra i più curiosi, troviamo sicuramente tantissimi giapponesi, che più di tutti sanno apprezzare il valore di questa antica pianta, che in Giappone è ritenuta sacra. Il glicine infatti, è uno dei fiori simbolo di questo Paese, con due significati per precisi.
Il primo è quello legato all’amicizia, tanto che si dice che l’imperatore giapponese era solito portare con lui sempre un bonsai di glicine quando si recava in visita verso altri Paesi. Il secondo invece, più profondo, è quello legato alla simbologia della morte, vista non come fine, ma come rinascita e parte del ciclo infinito, tanto che piante di glicine sono sempre presenti nei templi.
Un fiore quindi importante e maestoso, simbolo di rinnovamento e di bellezza, che ci piace pensare abbia davvero ispirato un altro grande simbolo della bellezza e del rinnovamento come Leonardo da Vinci.