È noto per essere il borgo degli artisti, anche se la sua fama non è tale da essere conosciuto tanto quanto altre località di questa regione d’Italia. Si trova in Liguria, a poca distanza dalle più famose mete turistiche.
La Liguria non è solo Genova, le Cinque Terre o Portofino. Sono tante le piccole realtà dell’entroterra che in molti disconoscono o che spesso si sottovalutano e si bypassano del tutto durante una vacanza in questa splendida regione.
A questo proposto, c’è un borghetto non molto conosciuto che però vale davvero la pena visitare. Si tratta di una gemma incastonata a poca distanza da località più famose e che negli anni Settanta ha rubato il cuore di personalità del calibro di Andy Warhol.
Tra le località balneari più in voga della Liguria chiunque avrà sentito parlare almeno una volta di Finale Ligure. Questo paese affacciato sul mare, con i suoi oltre 8 chilometri di costa, sa infatti soddisfare i bisogni di tutte le tipologie di viaggiatori, dai più pigri ai più attivi e dinamici.
Ma non è di questa meta che vogliano parlare, piuttosto di un’altra che si trova a poca distanza da quest’ultima.
Spostandoci verso l’entroterra e dimenticando per un attimo il mare spettacolare della Liguria, troviamo infatti una piccola realtà di poco più di 1.500 anime. Il suo nome è Calice Ligure ed è anche chiamato, dai pochi che la conoscono, il Borgo degli artisti.
Il motivo di questo suo appellativo è legato a un personaggio originario di questo borgo, il pittore e scultore Emilio Scanavino. Costui negli anni Sessanta cercò di dare una svolta alla storia del suo paese dando vita a un movimento noto come la Scuola di Calice. Scanavino aveva infatti convinto alcuni artisti di sua conoscenza a trasferirsi a Calice, anche solo durante la bella stagione, così da ospitarli tutti e far conoscere loro il borgo.
La presenza di tutte queste menti creative, che arrivarono nel giro di poco tempo a Calice, fece sì che il borgo si impregnasse di un alone particolarmente stimolante dal punto di vista artistico. Questo portò al trasferimento di circa cento artisti che trasformarono Calice nel loro personale laboratorio d’arte.
Da quel momento in poi, qui gli artisti aprirono diverse gallerie d’arte contemporanea e iniziarono a promuovere eventi artistici che attirarono i visitatori da tutto il circondario e anche stranieri. Persino Andy Warhol, in visita a Boissano negli anni Settanta, decise di visitare Calice restandone stupefatto.
Chi ha voglia di respirare l’aria così palpitante d’arte tipica del borgo, può ancora coglierla in uno dei centri culturali di Calice ancora attivi. É il bar Viola, che ancora oggi contribuisce a mantenere viva quell’atmosfera vibrante e creativa nata così tanti anni fa. Ma non solo.
Il borgo di Calice infatti ospita ancora anche un Museo d’arte contemporanea dove sono custodite opere di artisti quali Gianni Bertini, Urano Palma, Tino Stefanoni e altri ancora, tutti residenti a Calice.
Oggi il comune di questo borgo ha dato vita inoltre a quattro percorsi che prendono per mano i visitatori e li portano alla scoperta di quattro diversi volti di Calice. I percorsi del progetto, chiamato A spasso per Calice Ligure, sono:
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