Quali sono i 10 posti che vorreste mai visitare nel mondo? Difficile da stabilire? Forse no, è molto più semplice di quel che pensiate. Infatti, va bene che il mondo è bello perchè è vario, ma ci sono brutture per le quali il viaggio non vale proprio la pena. Anzi, se vi trovate nei pressi statene alla larga. E non solo per un fattore estetico, ma anche per tenere cara la pelle ed evitare di esporsi a inutili pericoli.
Però, siccome il turismo macabro è di moda (e la povera Isola del Giglio con il relitto della Concordia davanti ne è la prova), se avete già fatto il giro dei paesi più accoglienti del mondo e volete qualcosas di completamente diverso, beh, leggete qui. E poi valutate voi se prenotare nei 10 posti che non vorreste mai visitare.
Strada della Morte in Bolivia
Mai sentito parlare della Yungas Road in Bolivia? E’ una strada che metterebbe in crisi anche i migliori piloti e basta vederla in foto per rendersene conto. Infatti viene spesso indicata come ‘Strada della morte’ visto l’alto grado di pericolosità.
La Strada della Morte è lunga 61 km e collega la capita LaPaz a Coroico: si trova nella regione Yungas, dalla quale prende il nome, e si calcola che ogni anno mieta un numero di vittime che oscilla tra 200 e 300. Le condizioni precarie della strada, costruita nel 1930 dai prigionieri paraguaiani, sono legate anche alle forti piogge che rendono il terreno franabile.
Giardino dei veleni in Inghilterra
Mai sentito parlare di un giardino dei veleni in Inghilterra? O per la precisione dell’Alnwick Poison Gardens? E’ un luogo particolare, apparentemente simile a un giardino botanico ma estremamente diverso: perchè al suo interno si trovano solo piante velenose, alcune così tremende che ne basterebbe una goccia per uccidere una persona.
Ovviamente il successo di pubblico è molto vasto e il giardino piace a grandi e bambini: durante la visita è consigliabile tenere le mani a posto ma occorre dire che molte piante tossiche, se usate nelle giuste quantità, hanno anche una funzione medicinale.
Isole Izu in Giappone
Le Isole Izu, in Giappone, sono un arcipelago di isole vulcaniche appartenenti al distretto amministrativo di Tokyo. La più grande delle Izu è Oshima e ha una particolarità non molto comoda: gli abitanti, infatti, devono girare sempre con una maschera anti-gas in borsa, perchè c’è il rischio costante che l’attività vulcanica riprenda, con eruzioni di lava e un conseguente aumento di sostanze tossiche nell’aria. Infatti la popolazione è già stata evacuata nel 1953 e nel 2000 e ha fatto ritorno sull’isola nel 2005.
Vortice di spazzatura nel Pacifico
Il Great Pacific Garbage Patch, anche detto vortice di rifiuti, è esattamente quel che sembra: una rotazione di cumuli di spazzatura nel nord dell’Oceano Pacifico, talmente da grande da superare, per dimensioni, l’area dell’intero stato del Texas (anche se nessno ne conosce le dimensioni esatte).
Plastica, acque di rifiuto, rottami, sacchetti confluiscono in questo punto trasportati dalle correnti: uno spettacolo triste e desolante.
Porte dell’Inferno in Turkmenistan
Arrivare alle porte dell’inferno è possibile, basta andare in Turkmenistan, per la precisione a Derweze: nel 1971, una squadra di geologi impegnata a trapanare il suolo alla ricerca di petrolio si imbattè invece in un’immensa caverna piena di gas naturali. L’intero suolo collassò, lasciando un buco dal diametro variabile tra i 50 e i 100 metri all’interno del quale, da oltre 30 anni, l’aria continua a bruciare.
Miniera di Asbestos in Canada
La miniera di Asbestos si trova in Canada e fidatevi, è un luogo che non vorreste mai visitare: perchè è un posto ricchissimo di minerali che resistono alle alte temperature ma, d’altro canto, provocano malattie come cancro e una serie di altri problemi fisici. Tanto per farvi capire, è considerata talmente pericolosa che l’Unione Europea ha messo al bando tutti i minerali estratti dalla minisera di Asbestos.
L’isola dei coccodrilli in Myanmar
In Myanmar si trova Ramree Island, ovvero un’isola abitata da molti, troppi coccodrilli: non coccodrilli normali, ma la specie considerata la più pericolosa del mondo. Quindi se decidete di venire qui in gita sappiate che ad attendervi ci sarà un comitato di benvenuto formato da crica 1000 enormi coccodrilli di acqua salata, di dimensioni gigantesche e con una fame notevole.
Vulcano di fango in Azerbaijan
In Azerbaijan ci sono dei vulcani ancora attivi: ma non sono i vulcanio classici che siamo abituati a vedere, con colate di lava, lapilli arancioni sparati in cielo e rocce laviche che rimangono dopo l’eruzione. No, in Azerbaijan ci sono vulcani di fango e sono a centinaia: eruttano occasionalmente e non sono considerati molto pericolosi. A meno di trovarsi sul cratere ogni 20-30 anni, quando eruttano fango bollente.
L’alienazione di Chernobyl
Basta il nome per capire che non è un posto allegro: Chernobyl, in Ucraina, sede di un’esplosione nucleare che ancora oggi provoca brividi sulla schiena e gravissimi problemi alla popolazione che vive e viveva nei dintorni. Oggi c’è un’area denominata ‘Zona dell’alienazione’, una cintura che copre circa 30 km intorno alla centrale di Chernobyl e regolata da una commissione ministeriale che deve gestirne l’emergenza.
L’isola dei serpenti in Brasile
L’isola di Queimada Grande, in Brasile, viene anche chiamata isola dei serpenti. Riuscite a immaginare il motivo per cui nessun essere umano ci abita? Per ogni metro quadro dell’isola ci sono da uno a 5 serpenti, ovviamente velenosi: perchè sull’isola si trova anche la vipera dorata, responsbaile del 90% delle morti brasiliane in seguito al morso di un serpente. Vi basta per capire che non è il caso di andarci?