Hotel italiani troppo cari a marzo: tanto che è stata abbondantemente superata la media europea. Probabilmente la notizia non è molto fresca per chi ha già prenotato nel Bel Paese ma, complice i festeggiamenti per l’unità d’Italia, gli albergatori ne hanno approfittato e i prezzi hanno toccato le stelle.
Si sa che il conto finale dipende molto dall’hotel: le categorie più alte fanno pagare cari i benefits che offrono, così come le vedute panoramiche, il ristorante interno curato da uno chef rinomato, la piscina, il centro benessere e la dimensione delle stanze. Ma non sempre un conto salato corrisponde a un adeguato servizio, soprattutto – ahimè- in Italia nel mese di marzo.
Spiace dirlo, ma a quanto pare ci confermiamo il paese dei furbetti, dove ogni occasione è buona per spennare il turista di turno. Italiano o straniero, poco importa.
A quanto pare, passare una notte in hotel a marzo in un hotel europeo costa in media 114 euro: circa il 7% in più di quello che avremmo speso a febbraio. Ma in Italia l’aumento è di un ulteriore 6%: il che significa, il 13% in più rispetto alla stessa camera nello stesso albergo solo un mese fa.
Beh, d’altra parte, basta pensare ai 1000 per una camera per la beatificazione di Papa Wojtyla per rendersi conto che qualcosa non torna. Dormire nello Stivale a marzo costa in media 121 euro: eppure, solo fino a qualche settimana fa, la media era ferma a 106.
A quanto pare, l’aumento è da imputarsi da un lato al Carnevale, festeggiato in quasi tutte le città: dall’altra all’anniversario dell’Unità d’Italia, che ha richiamato moltissimi turisti in uno dei pochi ponti a disposizione quest’anno. La regione italiana che ha subito l’aumento più elevato è stata l’Emilia Romagna, con Bologna in testa: anche Roma si conferma città eterna ma cara come il fuoco!