FlyA, low cost svizzera per le rotte intercontinentali, nascerà forse nel 2013

FlyA low cost svizzera
FlyA low cost svizzera

Vedrà probabilmente la luce nel 2013 FlyA, una nuova compagnia aerea low cost in Svizzera. Lo si legge proprio sulla rivista svizzera PME magazine. Il fondatore della compagnia sarà Julian Cook, che già diede origine nel 2003 a Baboo, una compagnia nazionale di voli domestici, acquisita poi nel 2010 dalla Darwin di Lugano. Cook ci riprova, e questa volta vuole andare oltre: non solo rotte internazionali, ma applicare anche il modello dei voli a basso costo sulle tratte a lungo raggio.

Per farlo l’imprenditore deve raccogliere 190 milioni di franchi svizzeri, pari a 158 milioni di euro. In questo modo potrà applicare il suo business plan ai voli lungo raggio e offrire biglietti per tratte intercontinentali anche a 100 franchi (83 euro). La prima fase dovrebbe durare dai cinque ai sette anni, durante la quale la compagnia si concentrerebbe nei collegamenti tra le principali capitali europee e le città della costa orientale degli Stati Uniti. Per ora si prevedono rotte tra Parigi e Londra fino a New York, Boston, Miami e Montreal in Canada.

Si importerà quindi in Europa un modello che già in Asia funziona alla grande: vedasi l’esempio di compagnie come in Vietnam Jetstar Pacific, la compagnia aerea più economica del mondo. Non solo, ma anche la malese AirAsia X offre voli a lungo raggio e basso costo. Ben presto anche la filippina Cebu Pacific entrerà nel mercato, e a Singapore nascerà una nuova compagnia totalmente low cost, la Scoot.

FlyA seguirà nel vecchio continente le basi gettate da Ryanair e easyJet, offrendo voli privi di fronzoli dove tutti i servizi extra sono a pagamento. La flotta si doterà inizialmente di tre Airbus 330. Se si riescono a recuperare i fondi summenzionati il progetto dovrebbe partire nel 2013.

Ma, come dicevamo, Julian Cook amministrava Baboo: una compagnia che nei primi anni ha visto una crescita immensa per poi andare incontro a un periodo di forte crisi fino a rischiare la bancarotta. Solo l’acquisizione da parte della Darwin Airlines ha salvato il vettore dal fallimento. Ma un precedente del genere potrebbe influire sulle decisioni degli investitori e i fondi per il nuovo progetto potrebbero non arrivare mai.

Foto da Flickr

Impostazioni privacy