Fiume Po, bruttissime notizie dagli studiosi: cosa starebbe accadendo

Il fiume Po ritorna a far parlare di sé, i nubifraghi che si sono abbattuti sull’Italia in queste ultime 24 ore hanno ribaltato la situazione.

Lago di Garda
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Se qualche tempo fa si parlava di siccità e di corsi d’acqua sempre più poveri e secchi, oggi la situazione è completamente ribaltata. Il fiume Po è cresciuto di ben 2 metri in queste ultime 24 ore nelle zone di Crescentino Po e nel torinese.

Questo è l’esito del monitoraggio eseguito da Coldiretti nella mattinata del 4 marzo su ciò che ha lasciato il passaggio del Ciclone Fedra. Le piogge torrenziali, le valanghe e i forti venti hanno allertato 15 regioni.

Lo stato del fiume Po, secondo Coldiretti, rappresenta la sofferenza dei corsi d’acqua. A preoccupare di più sono i laghi come il Garda che è arrivato ai massimi storici rispetto al periodo.

I nubifragi, le tempeste che si sono abbattute sull’Italia in questo periodo mostrano la tendenza ad un passaggio ad un clima tropicale che sta poco alla volta sostituendo il clima Mediterraneo.

Fiume Po

E i danni che il territorio italiano subisce, sono anche dovuti alla continua cementificazione e al consumo di suolo che rendono il territorio sempre più fragile andando a colpire anche il tessuto produttivo come quello dell’agricoltura.

Il Po non superava lo zero idrometrico da ben 5 anni. L’ultima volta è stata il 26 novembre del 2019.  Sembra che la situazione più critica la stia vivendo la regione del Piemonte dove si sta abbattendo con più forza il ciclone Fedra.

Le piene degli emissari Bormida e Tanaro sono arrivate quasi al livello di guardia e stanno alimentando troppo il fiume Po. Altro fiume è il Tanaro che si è fermato al secondo allarme arancione.

Il maltempo ha sicuramente cambiato l’aspetto del territorio. Si vede la piena del Po anche dalle spiagge e dagli isolotti spariti e, quasi del tutto coperta, la foce del Riglio.

Fiume
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A questo punto, secondo Coldiretti, è necessario “realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l’emergenza”. Il presidente della Coldiretti, Prandini, ha richiesto un incontro urgente al ministro Salvini.

Il motivo dell’incontro è verificare come attuare il piano che Coldiretti ha ideato in collaborazione con Anbi. Un progetto il cui obiettivo è quello di aumentare la raccolta di acqua piovana che al momento è ferma soltanto all’11%.

Allerta arancione e gialla

Per fare questo sarà necessario realizzare degli invasi che raccoglieranno acqua da utilizzare nell’agricoltura e per generare energia polita idroelettrica. Al momento la Protezione Civile ha valutato l’allerta arancione in alcuni settori del Piemonte e dell’Emilia Romagna.

Allerta gialla invece per Abruzzo, Umbria, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia, Veneto Piemonte Lombardia Toscana e Sardegna. Alcune zone alpine, come la Valle d’Aosta, sono state colpite invece da valaghe di neve.

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