Fanno un’immersione nella laguna e ritrovano un tesoro romano preziosissimo

Un tesoro romano preziosissimo ritrovato nella laguna durante un’immersione. Scopriamo insieme di che si tratta.

Scoperta nella laguna
Scoperta nella laguna – viaggi.nanopress.it

Ancora un’ottima notizia in ambito archeologico che arriva anche questa volta dal nostro paese. Un anno davvero ricco di soddisfazioni per esperti ed archeologi, da sempre impegnati nel recupero dei più disparati reperti che ancora oggi il nostro paese continua a regalare. Non ci stupisce, vista l’incredibile storia passata per l’Italia e per l’intreccio di civiltà che si sono avvicendate. Questa volta il rinvenimento avviene nientemeno che da una laguna. Vediamo che cosa è stato portato alla luce.

Un tesoro romano preziosissimo, lo recuperano nella laguna

A darne notizia sono gli stessi esperti coinvolti nelle ricerche. Un ritrovamento che fa molto parlare di sé proprio in questi giorni. Ci troviamo nel territorio di Lio Piccolo.

Si tratta di una graziosa località all’interno della Laguna Veneta. Una frazione del comune di Cavallino Treporti. In totale conta soli 22 abitanti. Spesso la troverete descritta come un’isola, ma in realtà è più un insieme di isolotti che sono a loro volta separati da canali. Lio sarebbe un abbreviazione locale della parola Lido.

Anticamente serviva per distinguere Lio Piccolo dalla vicina Litus Maior, pertanto era spesso indicata come Litus Minor. Per arrivare fino in questa frazione si passa per una bella strada panoramica. In generale Lio Piccolo è una zona che vive di agricoltura. Ad oggi se passate da queste parti potreste ancora visitare la piccola chiesa di Santa Maria della Neve ed alcuni antichi edifici.

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Tesoro romano preziosissimo – Foto StileArte

In questi giorni si parla molto di lei per alcuni importanti rilevamenti archeologici, come questo tesoro romano preziosissimo, rinvenuto proprio all’interno della laguna. Si tratta per la precisione di una antica gemma di agata. Il reperto è stato rinvenuto durante una campagna di scavi condotta dall’Università Ca Foscari di Venezia. Un’indagine archeologica voluta dal professor Carlo Beltrame del Dipartimento di Studi Umanistici.

La gemma già nel momento della sua individuazione si è distinta per essere incisa con una figura mitologica.

Questo per gli esperti è un ritrovamento importantissimo, perché sostiene un’ipotesi da tempo caldeggiata, ovvero che la zona fosse frequentata da diversi romani benestanti.

Prima di oggi solo altri due oggetti simili in passato sono emersi nella laguna: una gemma nelle acque di Torcello ed un’altra a Barena del Vigno. Questa di Lio Piccolo è sicuramente incisa con la tecnica glittica, la stessa utilizzata per per produrre cammei ed incidere anche statuette.

Gli scavi archeologici nella zona di Lio Piccolo

Questa nelle zone di Lio Piccolo è la terza campagna di scavi subacquei nei pressi del sito della cosiddetta “Villa romana di Lio Piccolo”, nello specchio lagunare del canal Riga.

Il sito già lo scorso anno aveva restituito alcuni reperti interessanti. Nella fattispecie, l’equipe subacquea ha individuato una vasca in mattoni di tipo sequispedale e di forma rettangolare. Secondo le stime si può datare nel I secolo d.C. Probabilmente veniva utilizzata per conservare le ostriche ancora vive. Tesi avvalorata da alcuni resti rinvenuti.

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Villa romana a Lio Piccolo – foto Università Ca Foscari

Inoltre i materiali e soprattutto le pavimentazioni, fanno pensare che vicino sorgesse una villa di pregio, forse anche affrescata.

La vasca si trovava a 350 metri di profondità e probabilmente deve essere finita sepolta così in fondo in seguito a qualche evento particolare. Ad oggi secondo l’equipe di simile esiste solo una peschiera sempre per ostriche, rinvenuta in passato a Narbonne, in un sito romano di Lac de Chapelles.

Un tesoro romano preziosissimo, il commento degli esperti

Gli studiosi intervenuti si sono definiti nel corso della conferenza stampa, ovviamente entusiasti. Lo stesso Professor Beltrame, affiancata dalla ricercatrice Elisa Costa e dal geo archeologo dell’Università di Padova Paolo Mozzi, raccontano che ad individuare per prima la zona è stato un archeologo amatore, tale Ernesto Canal.

Gli scavi sono stati effettuati in collaborazione con il Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, nell’ambito di una campagna finanziata dal progetto CHANGES “Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”. Si tratta di una iniziativa che fa parte del PNRR.

L’Università Ca’ Foscari in questo senso è partner dello Spoke 1 “Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities” coordinato dall’Università Aldo Moro di Bari, insieme al Comune di Cavallino Treporti.

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Scavi a Lio Piccolo – foto Università Ca Foscari

Secondo Beltrame si tratta di un ritrovamento prezioso proprio perché molto raro. Gemme di questo tipo sono teofanie. Dunque delle manifestazioni della divinità. Quando la luce entra in queste pietra, mostra la decorazione che vi si trova all’interno. Ora sarà interessante ipotizzare a chi apparteneva.

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