Scoperta italiana importante, emersi da un relitto: il loro valore è inestimabile

Emersi da un relitto scoperto nelle acque italiane dei reperti dal valore inestimabile. Il loro studio ha coinvolto esperti italiani e francesi che, nella prima settimana di luglio, hanno dato il via a una missione archeologica subacquea.

Scoperta italiana importante
Scoperta italiana importante – viaggi.nanopress.it

Dal vasto e misterioso mondo sottomarino, dove le profondità abissali celano segreti dalla storia millenaria, gli archeologi subacquei continuano a portare alla luce incredibili scoperte.

L’archeologia subacquea – una branca specializzata dell’archeologia che si concentra sulla ricerca, l’esplorazione e il recupero di reperti – è senza dubbio non solo affascinante, ma anche di estrema importanza. Grazie alle scoperte che risalgono in superficie dagli oceani, siamo stati in grado di scrivere moltissime pagine della nostra storia altrimenti destinate a rimanere bianche.

Recentemente, una straordinaria scoperta ha catturato l’attenzione della comunità scientifica e di tutti gli appassionati e curiosi. Un relitto di inestimabile valore è infatti emerso dalle profondità marine, rivelandoci nuove e preziose informazioni provenienti da un passato lontano e vecchio circa duemila anni.

Emersi da un relitto reperti in vetro: si tratta di una scoperta davvero rara

A circa 350 metri di profondità, nelle acque tirreniche al largo dell’isola di Capraia e nelle vicinanze della Corsica, ha avuto inizio da qualche settimana un’incredibile campagna archeologica.

Gli esperti si stanno adoperando per recuperare dei preziosissimi reperti trasportati da una nave romana. Secondo gli studi, la nave sarebbe affondata in un periodo compreso tra il I e il II secolo dopo Cristo. Il suo carico trasportava pezzi davvero particolari, ovvero oggetti di vetro grezzo e altri di vetro soffiato.

Reperti in vetro emersi da un relitto
Reperti in vetro emersi da un relitto – finestra sull’arte

In realtà, i ricercatori sono a conoscenza della presenza del relitto, ribattezzato come Capo Corso 2, tra Corsica e Capraia, già dal 2012. É infatti a quest’anno che risale il ritrovamento grazie all’ingegnere Guido Gay che ne segnalò la presenza alle autorità.

Una preziosa collaborazione tra Italia e Francia

Oggi una nuova missione, nata dalla collaborazione tra Italia e Francia, si sta occupando delle meraviglie custodite dalla nave, piuttosto rare da scovare in mare. L’obiettivo è ovviamente saperne di più sia sul relitto sia sui suoi tesori.

I primi risultati della missione bilaterale italo-francese hanno dato sin da subito ottimi risultati grazie ai ROV sottomarini chiamati Arthur e Hilarion. Si tratta di due nuovi prototipi realizzati in modo tale da poter raggiungere profondità incredibili, fino a 2500 metri. Per di più, i ROV sono in grado di girare video in alta definizione e di soffiare via i sedimenti per consentire meglio di recuperare gli oggetti.

Tra gli esperti coinvolti ci sono la soprintendente italiana Baarbara Davidde, l’archeologa subacquea Franca Cibecchini e la biologa Nadine Le Bris.

Relitto in mare
Relitto in mare – viaggi.nanopress.it

Secondo gli esperti, la nave sarebbe potuta provenire probabilmente dal Libano o dalla Siria e forse potrebbe essere stata diretta verso la Provenza. Si pensa che l’imbarcazione trasportasse tonnellate e tonnellate di vetro, sia sottoforma di manufatti dalle più svariate forme e dimensioni, sia sottoforma di blocchi ancora da modellare.

Starà adesso agli scienziati scoprire qualcosa in più su questi straordinari reperti. Gli esperti tuttavia ne hanno già recuperato e restaurato qualcuno nei laboratori della Soprintendenza per il patrimonio culturale subacqueo di Taranto.

Qualsiasi nuova informazione che verrà fuori dagli studi sarà il risultato di una attiva e importante collaborazione tra il governo italiano e quello francese che da tempo mettono a disposizione i loro esperti e le loro risorse per fare luce su questo relitto.

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