Faceva il poliziotto ma ora vive su un’isola fantasma da 50 anni: il motivo

Faceva il poliziotto ma ora vive su un’isola fantasma da 50 anni, la storia è tutta italiana ed è una di quelle storie suggestive, affascinanti capaci di racchiudere un alone di mistero e portarci a pensare e a riconsiderare le priorità della vita. La storia di questo ex poliziotto è una di quelle che sembrano uscite dalla penna di uno scrittore, il suo racconto è davvero unico e straordinario.

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Vive su quest’isola deserta da 50 anni, la motivazione è incredibile – Viaggi.Nanopress.it

Enrico, si chiama così il protagonista di questa storia, da anni vive su un’isola fantasma. Lui e la moglie sono gli unici abitanti del luogo, una sorta di moderni Adamo ed Eva richiamati a ripopolare l’isola, potrebbe ipotizzare qualche mente fantasiosa, la storia invece che c’è dietro questa scelta è molto più profonda e, in qualche modo, densa di significato. Il motivo per cui, infatti, questo ex poliziotto si trova, con la sua dolce metà, a vivere su un’isola abbandonata è straordinario ed inimmaginabile.

Faceva il poliziotto ora vive come un eremita

La storia di Enrico, infatti, è legata a doppio filo con quella dell’isola sulla quale risiede attualmente. Oggi, l’isola vicino alla Sardegna è totalmente disabitata se non fosse per Enrico e sua moglie ma un tempo non era così. L’isola era abitata ed aveva anche una funzione ben specifica, un ruolo riconosciuto nella nostra società. Stiamo parlando, del resto, dell’Asinara. L’isola conosciuta per anni perché ospitava un carcere di massima sicurezza uno dei più duri d’Italia.

Un Alcatraz italiano, insomma, una fortezza inespugnabile dalla quale i detenuti non potevano assolutamente pensare di fuggire. Il carcere dell’Asinara, per queste ragioni, ospitava i detenuti più “pericolosi” e, soprattutto, quelli che avevano bisogno di un completo isolamento come, ad esempio, i detenuti di mafia, di camorra e di altre organizzazioni criminali.

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Veduta panoramica dell’isola dell’Asinara – Viaggi.Nanopress.it

Come lo stesso Enrico spiega, d’altronde, a quell’epoca l’isola era abitata, intorno al carcere, infatti, vi era tutto un ecosistema fatto da guardie carcerarie, medici, insegnanti. Non solo il carcere e le strutture a lui legato ma, addirittura, un vero e proprio paesino animato e popolato insistevano sull’isola. Questo, però, fino a quando sull’isola esisteva ed era in funzione il carcere di massima sicurezza.

La motivazione davvero straordinaria

Dalla sua chiusura nel 1998, infatti, l’isola si è completamente svuotata. Molte persone, come agenti, direttore del carcere etc. che non avevano più ragione di abitare sull’isola hanno deciso di lasciarla ed intorno a loro tutto il piccolo ecosistema che si era creato non ha avuto più ragione di esistere.

Oggi, dunque, l’Asinara è un’isola deserta, un paese dismesso che vede in Enrico e sua moglie gli unici esseri umani rimasti sull’isola. Enrico è proprio un ex brigadiere, uno di quelli che prestava servizio nelle carceri. L’uomo, però, non è mai stato solo questo, tutti lo conoscevano già all’epoca come il poliziotto scultore. Alla chiusura del carcere l’uomo e sua moglie hanno deciso, dunque, di continuare a vivere in questo luogo e a dedicarsi alla sua passione diventata negli anni qualcosa in più. Nella natura, infatti, Enrico trova l’ispirazione per le proprie opere.

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