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Epifania in Umbria: tradizioni e dolciumi da Norcia a Gubbio

Epifania in Umbria

Avete deciso di trascorrere l’Epifania in Umbria, terra ricca di tradizioni, paesini medievali arroccati sulle colline e bellissime chiese? Idea saggia e decisamente brillante, perchè se il Natale in Umbria è all’insegna di presepi e mercatini, l’Epifania non è da meno. Tra Capodanno e metà gennaio questa splendida regione dà il meglio di sè, rispolverando antiche usanze e celebrazioni religiose che vale la pena vedere.

L’abbiamo già detto e ripetuto più volte: in Umbria si trovano alcuni dei borghi più belli d’Italia, piccoli paesi che il mondo ci invidia e che non a caso attirano migliaia di turisti stranieri alla ricerca della vera e genuina Italia, quella dei mille campanili, dei tetti rossi, delle osterie di fuori porta, per dirla come un famoso cantautore.

E quando c’è una festività di mezzo, non c’è niente di meglio che ritrovarsi in mezzo a una regione che è una costellazione di meravigliose cittadine e celebrare secondo riti e tradizioni. Un esempio? Eccone più di uno: non vi resta che prenotare un agriturismo in Umbria e godervi i giorni di festa.

Dal 1 al 6 gennaio nei comuni di Cascia, Norcia, Poggiodomo, Preci, Scheggino e Vallo di Nera, la Pasqua dell’Epifania, cioè il momento religioso più importante di inizio anno, si celebra nelle campagne della Valnerina con il cosiddetto ‘Canto della Pasquarella’. Si tratta di un’antica usanza che prevede canti di questua, detti appunto Pasquarelle, in cui gruppi di giovani e adulti, accompagnati da strumenti tipici come organetto, caccavella e fisarmonica, passano di casa in casa facendo gli auguri di Buon principio e raccogliendo doni in un cesto.

Il 2 e il 5 gennaio, invece, a Castelluccio di Norcia va in scena prima la ‘Questua della zampetta di maiale‘ e quindi la ‘Cena della Zampetta‘. Nel rispetto di un’antica tradizione, infatti, il 2 gennaio la popolazione si riunisce nel Piazzale della Fonte portando ogni sorta di strumento musicale: si vedono quindi corni, cimbali, cunarelle, piatti, tamburelli e organetti, cioè tutto quello che vale per fare rumore. L’uomo più robusto viene scelto per portare un grande sacco vuoto con cui dovrà fare il giro di tutte le case per raccogliere le zampette di maiale, che verranno poi cucinate per la Cena della Zampetta in programma il 5 gennaio.

Vi segnalo anche che il 6 gennaio, a Gubbio, arriva la Befana del Pompiere in Piazza Grande, con caramelle e musica per tutti offerte dal Corpo dei Vigili del Fuoco.

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