In Turchia ci sono reperti archeologici che resistono allo scorrere del tempo da ben 2000 anni. Si tratta di un tesoro di epoca romana che rischiava di sparire per sempre.
Il sito archeologico di Zeugma è uno di quelli che testimonia la presenza di uno dei primi insediamenti umani risalenti al 3.000 avanti Cristo. La città vera e propria, però, nacque intorno al 300 avanti Cristo sulle sponde del fiume Eufrate per volere di un generale di Alessandro Magno.
Ben presto Zeugma divenne un importante centro commerciale e fonte di ricchezze, grazie al suo essere ponte d’unione tra Antiochia e Cina.
La sua storia fu segnata dalle invasioni e dal passaggio di diversi popoli e culture, dagli arabi ai cristiani e ai musulmani, arricchendosi sempre più di bellezze che solo in epoca più recente sarebbero state ritrovate, nonostante il tragico corso degli eventi.
I mosaici di Zeugma: un tesoro di epoca romana che rischiava di essere sommerso
I tesori di Zeugma, la città ponte tra il mondo occidentale e quello orientale, rischiavano di sparire per sempre. Nel 1996, infatti, la costruzione della diga Birecik sul fiume Eufrate minacciava i magnifici resti dell’antica città ritrovati dagli archeologi: l’acqua, infatti, stava per sommergere tutto.
Gli archeologi dell’Università di Nantes e quelli dell’Università di Gazientep che si stavano occupando degli scavi si impegnarono quindi al massimo per poter tirar fuori più reperti possibili.
Così, lavorando in ogni condizione climatica e in ogni stagione dell’anno, con grande sforzo e sorpresa nel 1999 portarono alla luce un incredibile mosaico a pavimento che raffigurava la figura mitologica del Toro di Minosse.
La scoperta fu sensazionale e spinse i ricercatori a continuare a lavorare in quella zona. Tempo dopo proprio da lì sbucarono fuori anche una fontana, una statua in marmo di Apollo e un altro mosaico a pavimento.
Le scoperte a dir poco meravigliose divennero note in poco tempo in tutto il mondo, attirando in zona sempre più curiosi e turisti i quali restavano letteralmente a bocca aperta per la bellezza di tali opere d’arte rimaste nascoste per tantissimo tempo.
Nel corso delle campagne di scavo gli archeologi non smisero di trovare tesori nascosti. Riportarono in superficie due ville romane con all’interno mosaici, affreschi e opere d’arte in perfetto stato di conservazione.
I pavimenti a mosaico restituiti al mondo furono ben 17. A questi si aggiunse anche una statua di Marte che fece molto parlare di sé.
Il salvataggio dei mosaici di Zeugma
Nel 2000, intanto, le acque iniziavano a invadere la zona interessata dagli scavi archeologici. A questo punto il lavoro degli archeologi si trasformò in una corsa contro il tempo. Le aree del sito furono suddivise in tre parti:
- a luglio dello stesso anno i ricercatori decisero di dare priorità alla zona che più stava affondando nell’acqua;
- a ottobre iniziarono a occuparsi della seconda area, che presto sarebbe stata sommersa, mettendo in salvo più reperti possibili;
- la terza parte, quella costruita nella parte più alta, fortunatamente non fu interessata dall’invasione delle acque e quindi non preoccupò particolarmente gli esperti.
Il salvataggio dei mosaici di Zeugma si deve ai tanti archeologi ed esperti che si mobilitarono subito per proteggere e tutelare questi importantissimi pezzi di storia per i quali, tra l’altro, avevano lavorato per anni.
Quando la costruzione della diga sull’Eufrate ha iniziato a minacciare l’area archeologica a Gaziantep, i migliori restauratori del mondo arrivarono qui per salvare praticamente ogni cosa.
Oggi alcuni mosaici sono visitabili ancora nei loro siti originali, mentre altri si trovano custoditi al Museo dei Mosaici di Zeugma a Gaziantep. Il museo fu inaugurato nel settembre del 2011.
All’interno del Museo si trovano 3 mila metri quadrati di mosaici, 140 metri quadri di affreschi, 4 fontane romane, una ventina di colonne, 4 statue in pietra calcarea e una statua in bronzo del dio Marte.
I mosaici di Zeugma sono tra i più importanti e meravigliosi al mondo. L’opera a tasselli più famosa è quella chiamata Gypsy girl che raffigura il volto di una ragazza dallo sguardo intenso e pieno di espressività.
Tra gli altri mosaici troviamo poi Il ratto di Europa, La nascita di Afrodite, Tritone, Dionisio e Nike, e Le avventure di Achille durante la Guerra di Troia.