È uno dei castelli più belli al mondo, dal fascino orientale che ricorda proprio quelle delle favole. Si trova qui e questa è la sua storia.
Si dice che proprio qui nel lontano anno 780 soggiornò Carlo Magno. Da allora queste mura ne hanno visti di uomini passare, a partire da quelli della nobile famiglia fiorentina Medici.
Da fortezza medievale del IX secolo è diventata sotto di questi una tenuta di caccia, almeno fino alla prima metà dell’800. Poi, Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona pensò bene di riprogettare l’edificio per trasformarlo, con un lavoro lungo 40 anni, nel suo eclettico e magico Sogno d’Oriente.
Il Castello di Sammezzano: uno dei castelli più belli al mondo
Questo castello dal fascino orientale si trova a Leccio, una frazione del comune di Reggello, a una trentina di chilometri da Firenze e dall’arte rinascimentale.
Dal cucuzzolo della sua collina e circondato da un parco immenso, attende che qualcuno lo salvi dal triste destino che incombe su di esso. Sì, perché questa meraviglia architettonica è chiusa da decenni e rischia di sparire.
Movimenti come Save Sammazzano, Comitato FPXA e il FAI Fondo Ambiente Italiano lottano da anni per il suo recupero, affinché questa perla dal sapore persico possa di nuovo aprire le porte e lasciarsi ammirare dai visitatori.
Il Sogno d’Oriente di un Marchese
Un luogo favoloso, un mix di stili orientali nel bel mezzo della culla del Rinascimento. Il Castello di Sammezzano è questo: un tripudio di meravigliosi stucchi, cupole, specchi, elementi architettonici, colori e giochi di luce suggestivi che si rifanno all’arte indiana, persiana e moresca.
Alcune tra le 60 spettacolari sale sembrano essere state ispirate dall’Alhambra di Granada o addirittura alle costruzioni Moghul, ma in tutte il marchese Ferdinando Ximenes d’Aragona inserì un tocco d’occidentalità, il suo.
Il suo lavoro di progettazione durò 40 lunghi anni nel corso dei quali prese spunto da libri, immagini e incisioni legati alla corrente culturale dell’Orientalismo, diffusa nel corso dell’Ottocento in tutta Europa.
Non solo gli interni della villa-castello: il Marchese si occupò personalmente anche di curare il vasto parco che circonda la dimora e di abbellirlo con esemplari secolari e piante di ogni genere.
Il triste destino di uno dei castelli più belli al mondo
Inutile dire che dopo la morte di Ferdinando, nel 1897, ebbe inizio il declino di questa favolosa dimora.
Da allora, è stata saccheggiata dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale, requisita dagli alleati, trasformata in un albergo di lusso intorno agli anni Settanta e Ottanta, adibita a location per cerimonie, utilizzata come set cinematografico. E, infine, abbandonata a sé stessa.
Passaggi di proprietà, aste giudiziarie, tristi avvenimenti: il Castello di Sammezzano ha fino ad oggi visto proprio di tutto e non cosce ancora quale sarà l’esito della sua storia, se un lieto fine o un disastroso epilogo.
Nel 1999 era stato acquistato da una società italo-inglese chiamata Sammezzano Castle srl, di cui è ancora proprietà. L’obiettivo era trasformare l’intera struttura in uno splendido resort. I lavori di recupero, però, non videro mai la loro realizzazione a causa del fallimento della società nel 2017.
Il FAI Fondo Ambiente Italiano ha inserito il Castello di Sammezzano tra i Luoghi del Cuore, nella cui classifica si è posizionato primo e secondo nell’edizione 2016 e 2020.
Visitare il Castello di Sammezzano
Purtroppo il Castello non è visitabile liberamente. È chiuso da anni e solo in pochissime occasioni, come le giornate FAI di Primavera dello scorso anno, è stato aperto al pubblico. È possibile però passeggiare tra le oltre 130 piante esotiche del parco esterno e incontrare la maestosa Sequoia gemella, un albero alto quasi 60 metri.