Ritrovato nel fondo dell’oceano uno scheletro di un grosso animale. Alcuni sub hanno immortalato il momento e tutto ciò che hanno visto.
Gli oceani sono mondi straordinari e ancora oggi non del tutto conosciuti, mondi che affascinano e si mostrano attraenti e misteriosi agli occhi non solo di chi li studia ogni giorno, ma anche dei più curiosi. I mari di tutto il mondo, d’altro canto, svolgono un ruolo fondamentale nella salvaguardia del benessere del pianeta, e con loro anche la ricca biodiversità che ospitano.
A dimostrarlo è questo incredibile ritrovamento di cui gli autori sono alcuni sub che operavano sulle coste californiane.
Le balene, gli animali più importanti per l’ecosistema marino
Tra tutti gli animali marini che popolano la Terra, le balene sono quelle che possiamo definire come alleate dell’ecosistema e dell’ambiente. Questi grossi cetacei, infatti, hanno la capacità di assorbire grandi quantità di anidride carbonica (CO2) durante tutta la loro vita e, alla loro morte, trasportano con sé negli abissi lo stock che hanno accumulato.
Da questo punto di vista, per capire l’importanza di questi esemplari nell’ostacolare l’assorbimento di anidride carbonica, basti pensare che una balenottera azzurra, per esempio, è in grado di catturare ben 33 tonnellate di CO2 all’anno, mentre un albero mediamente riesce ad assorbirne 22 chili.
Continuando a parlare del loro essere essenziali, inoltre, stando al vertice della catena alimentare le balene hanno il compito di tenere sotto controllo le popolazioni del mare, regolandone il numero e mantenendo stabili gli equilibri.
Come se non bastasse, poi, attraverso la defecazione, quest’ultime rilasciano importanti nutrienti nelle acque marine. I nutrienti liberati, come il ferro e l’azoto, sono fondamentali per il fitoplancton e le altre forme di vita marina, e contribuiscono alla crescita della vegetazione che, a sua volta, fornisce cibo e fa da habitat a numerosi altri organismi.
Se è vero che questi giganti dei mari sono fondamentali per la biodiversità e per la salute della Terra, è anche vero che il loro ruolo volto a “salvare” gli ecosistemi non smette di esistere anche dopo la loro morte.
Ritrovato nel fondo dell’oceano uno scheletro di balena, pieno di vita
Non molto tempo fa, al largo delle coste californiane, è stato ritrovato perfettamente conservato uno scheletro di balena. Fin qui nulla di strano, se non il fatto che appunto lo scheletro si mostrava integro in ogni sua parte. Nonostante non sia insolito trovare resti di balena sui fondali, è infatti piuttosto raro scovarne uno intatto per così molto tempo.
La decomposizione di una balena dipende ovviamente da diversi fattori. Bisogna tenere conto:
- delle dimensioni dell’animale,
- delle condizioni ambientali,
- della profondità dell’acqua in cui si trova,
- della presenza di organismi decompositori in quel preciso punto.
In generale, tuttavia, per una balena di dimensioni medio-grandi, il processo di decomposizione può richiedere diversi mesi fino a un paio di anni.
Nelle acque profonde dell’oceano, la decomposizione può avvenire più rapidamente a causa delle alte pressioni e delle temperature più basse che rallentano la crescita batterica. In queste condizioni, i batteri, i microrganismi e altri decompositori marini lavorano per “smontare” gradualmente il corpo della balena, contribuendo al riciclaggio dei nutrienti nell’ecosistema marino.
Nelle acque costiere più calde e poco profonde, la decomposizione può invece essere accelerata a causa delle temperature più elevate e della maggiore presenza di organismi decompositori.
Dalla morte viene fuori sempre la vita
A meravigliare i sub che si sono imbattuti nel ritrovamento dello scheletro intatto per la prima volta è stato ciò che questi esploratori degli oceani hanno visto.
Sappiamo che quando una balena smette di vivere, il suo corpo inizia ad adagiarsi in modo graduale sui fondali, diventando cibo per molte creature. I suoi resti, poi, una volta arrivati nelle profondità degli abissi continuano a disperdersi e a sfamare tantissime specie marine grazie ai processi di decomposizione di cui abbiamo parlato in precedenza. Ed è questo che è avvenuto pure alla balena ritrovata in California.
Adagiata sui fondali oceanici, lo scheletro del cetaceo era letteralmente abitato da microorganismi e altre forme di vita che dalle sue ossa trovavano sostentamento.
Le immagini immortalate sono quindi di una forza pazzesca. Sottolineano infatti la grandezza del mare che anche dalla morte è in grado di procurare vita, non mettendo mai fine al ciclo dell’esistenza.