È la foresta più antica d’Europa e si trova in Italia, è Patrimonio dell’UNESCO

È in Italia la foresta più antica d’Europa, proprio in questa regione considerata tra le più verdi del Paese. Rappresenta l’unico esempio di foresta primaria ed è Patrimonio dell’Umanità.

la foresta più antica d'Europa
La foresta più antica d’Europa – viaggi.nanopress.it

Sono scrigni di biodiversità, polmoni verdi indispensabili, elementi essenziali per la vita. Le foreste, è risaputo, svolgono un ruolo cruciale sulla Terra, e la loro presenza è estremamente importante per la salute del pianeta e di tutti coloro che lo abitano.

Questi tesori dal valore inestimabile, infatti, non solo forniscono rifugio a un’infinità di specie, ma contribuiscono a mantenere in salute la Terra assorbendo l’anidride carbonica dall’atmosfera e producendo ossigeno, essenziale per la sopravvivenza dell’uomo e di tutti gli esseri viventi.

Ma non solo. L’importanza delle foreste riguarda anche altri fattori legati alla salute mentale dell’essere umano. É oramai assodato infatti che trovarsi in uno spazio verde incida parecchio sul benessere delle persone.

La foresta più antica d’Europa: uno scrigno nel quale riconnettersi con la natura più incontaminata

Nell’epoca in cui ci troviamo, sempre più persone sentono l’esigenza di riconnettersi con la natura, di immergersi completamente nel verde per rigenerare corpo e mente. E quale luogo migliore per farlo se non la foresta più antica d’Europa?

In Italia di foreste dalla storia remota se ne trovano parecchie, tuttavia è in Abruzzo che si trova quella più vecchia del nostro Continente. Parliamo della faggeta dei Boschi Vetusti della Val Cervara, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, precisamente lungo i fianchi del Monte Schienacavallo in prossimità del comune di Villavallelonga.

Questa foresta, che ricopre circa 20 ettari di territorio, è oggi nota per essere la più antica del Vecchio Continente. Non a caso gli esemplari che vivono da queste parti hanno fino a 560 anni di età. I meravigliosi faggi che dominano il bosco fanno da casa a tantissime specie di animali selvatici come il cervo, il capriolo, il lupo, il cinghiale e l’orso marsicano.

Faggeta
Faggeta – viaggi.nanopress.it

A renderlo un posto totalmente incontaminato è il suo essere riserva integrale. Nella parte del parco valutata come Zona A, infatti, nulla può essere toccato o modificato dall’uomo. Per fare un esempio, nel caso in cui un albero si spezzi e precipiti al suolo, nessuno interverrà per toglierlo da lì.

Gli alberi morti continuano a rimanere all’interno dell’ecosistema di cui faranno sempre parte, contribuendo anche dopo la loro vita alla conservazione del posto e alla continuità dei naturale ciclo vitale del bosco.

L’unico esempio italiano di foresta primaria

Quella della Val Cervara rappresenta inoltre l’unico esempio di foresta primaria in Italia. Ma cosa significa?

Le foreste primarie, anche dette foreste vergini o foreste ancestrali, sono ecosistemi forestali intatti e incontaminati, che non sono stati significativamente influenzati o alterati dall’attività dell’uomo.

Queste aree verdi sono caratterizzate da una biodiversità eccezionale e spesso ospitano specie vegetali e animali rari o endemici che pertanto non si possono trovare assolutamente altrove. Una delle principali caratteristiche di una foresta vergine è l’assenza di deforestazione. Le foreste primarie infatti non sono soggette a taglio selettivo di alberi e per questo sono e rimarranno intatte.

In questa tipologia di foreste, poi, i processi ecologici seguono cicli naturali, senza interferenze umane. Ad esempio, il riciclo di nutrienti avviene secondo i ritmi e le dinamiche propri dell’ecosistema.

A causa della loro età infine, le foreste primarie fungono da importanti serbatoi di carbonio.

Parco Nazionale d'Abruzzo
Parco Nazionale d’Abruzzo – viaggi.nanopress.it

Purtroppo, le foreste vergini stanno scomparendo e diventando via via sempre più piccole a un ritmo davvero allarmante. La causa principale è l’attività umana, come la deforestazione, l’agricoltura su vasta scala, l’estrazione di risorse naturali e l’espansione delle infrastrutture.

La perdita di queste foreste ha gravi conseguenze per la biodiversità e il benessere del pianeta. Ecco perché sarebbe essenziale sensibilizzare di più alla loro conservazione e tutela.

Le altre faggete UNESCO dell’Abruzzo

L’Abruzzo vanta ben 5 faggete vetuste le quali sono state inserite nella lista dei Patrimoni UNESCO. Oltre alla Val Cervara, le altre faggete riconosciute sono quelle di Moricento, Coppo del Principe, Coppo del Morto e Cacciagrande.

Questi cinque tesori verdi rientrano poi nel sito riconosciuto nel 2007 come Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa di cui fanno parte anche foreste di altre zone d’Italia e di altri Paesi europei.

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