È emerso dai fondali, ecco cosa hanno trovato in acqua: arriva dalla preistoria

Dalle profondità marine potrebbe essere apparsa una nuova specie. La foto dell’esemplare ha scosso il popolo del web e gli esperti. Di cosa si tratta?

È emerso dai fondali
È emerso dai fondali – viaggi.nanopress.it

Il mondo degli abissi, lo sappiamo, è ancora oggi per la gran parte inesplorato. Chissà quante specie animali si nascondono infatti nelle profondità oceaniche, dove la luce non s’immagina nemmeno di arrivare, e dove la vita segue dei ritmi e degli schemi a noi sconosciuti.

A queste profondità infatti gli scienziati hanno individuato parecchie specie alquanto bizzarre e uniche durante le loro immersioni e i loro studi.

Nonostante la mancanza di luce e la forte pressione rendano difficile la vita in questi luoghi marini remotissimi, alcuni animali hanno trovato comunque il modo di adattarsi, seppur con aspetti talvolta a dir poco mostruosi: gelatinosi, bioluminescenti, trasparenti e dalle forme più assurde.

Proprio a proposito di nuove specie e di creature dall’aspetto incredibile, dall’Australia, di recente, è arrivata la notizia dell’avvistamento di un nuovo possibile pesce individuato in mare, proveniente dalle profondità oceaniche.

Dai fondali marini spunta una creatura: si tratta di una nuova specie?

Quando si dice che gli oceani sono ancora scrigni tutti da scoprire in effetti non c’è nulla di più vero. A dimostrazione di ciò è l’esperienza di un pescatore il quale si è trovato faccia a faccia con qualcosa di mai visto prima.

Un uomo australiano di nome Trapman Bermagui sta tranquillamente pescando durante una delle sue uscite in mare quando all’improvviso si imbatte in un animale che sembra non appartenere a questo mondo.

squalo mostruoso
squalo mostruoso – viaggi.nanopress.it

Si tratta di un pesce davvero atipico, dall’aspetto piuttosto preistorico e quasi ancestrale, e per certi versi anche inquietante. Degli occhi enormi dall’espressione simile a quella umana, una serie di denti aguzzissimi e mostruosi, una mascella molto sporgente, un muso a punta e una pelle ruvida.

Lo scorso settembre, dopo averlo ritrovato e fotografato, il pescatore ha deciso di pubblicare sul proprio profilo Facebook lo scatto dell’esemplare catturato, con la speranza che qualcuno sapesse dirgli di che specie si trattasse.

La sua richiesta d’aiuto non è passata in osservata, e nel giro di poco tempo sono arrivate le prime risposte. Il popolo del web ha subito avanzato le proprie ipotesi.

Le ipotesi di utenti ed esperti

Qualcuno ha trovato una netta somiglianza con lo squalo cookiecutter (Isistius brasiliensis), chiamato anche comunemente squalo tagliatore, squalo sigaro o squalo stampo da biscotti, uno squaletto dal corpo affusolato che ricorda appunto un sigaro.

Tuttavia per il pescatore non sarebbe questa la specie d’appartenenza dell’animale marino da lui incontrato.

una nuova specie
una nuova specie – viaggi.nanopress.it

A questo punto la parola passa agli esperti. Tra questi, secondo il direttore del laboratorio costiero e marino della Florida State University potrebbe trattarsi di un Centroscymnus owstoni, un palombo. Quest’ultimo è uno squalo dormiente che vive a profondità considerevoli, tra i 100 e i 1.500 metri.

A far credere all’esperto che si tratti di questa specie è il fatto che durante le sue esplorazioni in mare, avrebbe catturato questo pesce proveniente da una profondità simile a quella dalla quale giungeva il mostruoso squalo ritrovato dal pescatore. Ma le supposizioni non si fermano qui.

Per il direttore del Long Beach Shark Laboratory della California State University, Christopher Lowe, invece si tratterebbe di uno squalo aquilone d’acque profonde. In questo caso, non sarebbe la prima volta che questa creatura si lasci avvistare lungo le coste australiane.

Nonostante non sia ancora fatta chiarezza su questo mistero, ciò su cui tutti sono d’accordo è la possibile antichità della specie. Lo squalo, come anticipato, proveniva da circa 650 metri di profondità: ecco anche spiegata la grandezza straordinaria dei suoi occhi, conformati in modo tale da poter individuare anche la più piccola presenza luminosa.

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