È diventata a “numero chiuso”, è la svolta storica per questa regione italiana

Regione a numero chiuso: la proposta di questa perla italiana per combattere il problema del turismo di massa e tutte le sue conseguenze. Ecco di che posto si tratta.

Regione a numero chiuso
Regione a numero chiuso- viaggi.nanopress.it

Una regione italiana ha inserito nuove regole per combattere il problema del turismo di massa. Dopo Venezia, anche l’Alto Adige ha ben pensato di regolamentare il turismo per preservare il suo patrimonio naturalistico e culturale, e per offrire la migliore esperienza di viaggio possibile a tutti i visitatori.

L’Alto Adige regione a numero chiuso: la proposta

Ad annunciare l’iniziativa è l’Assessore al Turismo Arnold Schuler che ha proposto di fissare un numero massimo di turisti e posti letto in tutto l’Alto Adige di 238.088.

L’obiettivo di questa nuova regola è quello di tenere sotto controllo la crescita dei prezzi degli affitti che hanno portato a una vera e propria crisi abitativa in diverse città della regione.

Oltre al tetto massimo di turisti ammessi, l’Assessore al Turismo ha anche proposto di istituire alcuni divieti per i residenti che non potranno creare nuovi affittacamere o mettere a disposizione in abitazioni private dei posti letto.

Alto Adige regione a numero chiuso
Alto Adige regione a numero chiuso – viaggi.nanopress.it

La situazione dell’Alto Adige assomiglia parecchio a quella di Venezia. Se però nella Città della Laguna il concetto del numero chiuso deve essere rispettato prendendo in considerazione anche coloro che vogliono visitare i canali senza pernottare, qui invece i provvedimenti riguardano solo per i turisti che intendono prenotare un alloggio.

Il problema dell’overtourism in Alto Adige che spera di diventare regione a numero chiuso

Se è vero che il turismo è uno dei settori portanti dell’economia italiana, è anche vero che molto spesso rappresenta anche un problema. L’overtourism sta negli ultimi anni interessando sempre di più il nostro Paese, ma cosa vuol dire nello specifico?

Si parla di sovraffollamento turistico quando una specifica destinazione viene letteralmente invasa dai turisti improvvisamente, in seguito alla fama raggiunta per la cultura di massa.

In pratica, luoghi e attrazioni diventano d’un tratto appetibili solo perché proprio lì sono stati girati film o sono state scattate foto particolari da influencer e gente famosa.

Questa tipologia di turismo di massa può diventare particolarmente pericolosa per l’ambiente, ma anche per le popolazioni del posto che si trovano ad avere a che fare con persone che ogni giorno e in ogni momento si recano nella loro terra semplicemente per scattarsi un selfie e poi ripartire alla ricerca della prossima tappa famosa.

Una delle vittime dell’overtourism, oltre Venezia, è stata di recente anche il Lago di Braies. A causa della serie tv “Un passo dal cielo”, questa perla incontaminata delle Dolomiti è stata presa d’assalto, subendo spesso danni dal numero eccessivo di visitatori che come se non bastasse non sempre dimostrano di avere il rispetto dovuto per l’ambiente.

Lago di Braies
Lago di Braies – viaggi.nanopress.it

Il sindaco di Braies quindi, insieme all’assessore Arnold Schuler, ha deciso di fare qualcosa per preservare questo straordinario posto naturale. Da luglio a settembre, infatti, il lago sarà accessibile solo a piedi, in bici, con i mezzi pubblici o prenotando un parcheggio, e l’ingresso sarà consentito dalle 9:30 alle 16:00.

Le vittime dell’overtourism in Italia

In Italia sono moltissime le località che stanno attualmente combattendo contro il sovraffollamento turistico. Basti pensare non solo a Venezia, ma anche al Parco Nazionale delle Cinque Terre in Liguria o a Capri.

A causare l’overtourism sono:

  • la cultura di massa che rende celebri alcune mete turistiche;
  • l’aumento dei voli low cost;
  • la facilità di raggiungere qualsiasi zona del Pianeta.

I problemi e le conseguenze dell’eccessivo turismo di massa sono molteplici e riguardano la natura, il patrimonio culturale e la vivibilità di determinati luoghi.

Overtourism
Overtourism – viaggi.nanopress.it

I primi a subire le conseguenze negative di questo fenomeno sono indubbiamente la flora e la fauna. Quando montagne, spiagge, parchi e oasi naturali sono costretti ad accogliere un numero spropositato di persone è inevitabile che a lungo andare questo incida sul benessere e la sopravvivenza degli ecosistemi.

Come se non bastasse, spesso l’aumento del turismo coincide anche con l’aumento dell’inquinamento e dell’accumulo dei rifiuti non differenziati.

Inoltre, quando l’afflusso dei turisti riguarda le città, a pagarne il conto sono anche i residenti che iniziano a provare malessere e a considerare invivibile quella che da sempre è stata la loro casa. L’aumento dei visitatori infatti porta alla:

  • crescita dei prezzi degli affitti;
  • scomparsa di piccoli negozi e botteghe;
  • mancanza assoluta di privacy e tranquillità.

Esempio di questo è Rue Crémieux. La strada di Parigi ha fatto impazzire gli instagrammers, ma anche gli abitanti della zona che ne hanno chiesto la chiusura al pubblico per la troppa invadenza dei turisti.

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