Una svolta importante negli studi effettuati su un luogo misterioso da moltissimi anni. Una storia che inizia da qualcosa scomparsa da 3800 anni e rinvenuta su di una barca. Vi raccontiamo gli incredibili aggiornamenti degli studiosi.
È sempre una buona notizia quando nell’ambito di ricerche storiche ed archeologiche si arriva ad un punto di svolta. Lo è ancora di più quando le novità si riscontrano in studi e progetti portati avanti da lunghi anni, spesso con l’avvicendamento di nuove equipe di esperti e frustranti tempi morti. La notizia di questi giorni, che fa riferimento a qualcosa di collocabile 3800 anni fa, è davvero importantissima. Scopriamola insieme.
Scomparsa da 3800 anni, la sua storia
Inizia da molto lontano la storia di oggi, in un luogo altrettanto lontano da noi. Siamo in Cina nel Tarim. Su questo luogo già nell’antichità (ne parla addirittura Plinio il Vecchio) nei racconti di storici e reportage di spedizioni, si narrava la leggendaria presenza di una popolazione dalle caratteristiche fisionomiche occidentali.
La svolta in questo senso avviene a fine ‘800 quando un ignaro contadino rinviene nell’area desertica di Tarim quelli che ad un’occhiata superficiale appaiono come pali. Niente di più sbagliato perché sotto i pali ricoperti di sabbia si nascondono infatti delle barche.
Non solo, perché ogni barca ha un contenuto molto speciale: defunti. E uno di questi cadaveri visse ben 3800 anni fa per conservarsi fino a noi quasi intatto.
La bella di Loulan, nascosta nel Tarim
Torniamo al contenuto di queste imbarcazioni. Gli studiosi che negli anni si sono avvicendati nelle ricerche sul luogo sono tutti rimasti colpiti. I defunti sembravano essere lì non casualmente, ma accuratamente riposti, abbigliati e anche con una sorta di corredo che probabilmente doveva accompagnarli nella morte.
A sconvolgere principalmente due cose. La prima, lo stato di conservazione dei cadaveri, mummificati sì, ma con le fattezze del volto così ben conservate nel tempo da sembrare cristallizzati. La seconda, la presenza di un cadavere di donna dal volto davvero bellissimo, con addirittura fluenti capelli intatti.
Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che la donna, ribattezzata la Bella di Loulan, presenta tratti somatici tipicamente caucasici. Curioso considerato il luogo geografico del ritrovamento.
Attualmente conservata nel Bowers Museum a Santa Ana, in California, morì secondo gli scienziati nel 1800 a.C.
Scomparsa da 3800 anni, la svolta nelle ricerche
In totale sono 200 i corpi rivenuti sul luogo ormai considerato una vera e propria necropoli. E tutti presentano le stesse caratteristiche somatiche, stato di conservazione e cura nell’abbigliamento della Bella di Loulan.
La prima domanda che sorge spontanea è come sia possibile una così strabiliante conservazione delle mummie. Gli esperti concordano nell’attribuire questo “miracolo” al terreno molto secco e salino in cui sono rimasti immersi, che li ha protetti e conservati in questo modo.
Dal momento della loro scoperta, diciamo che l’ipotesi circa la presenza in quella zona di una popolazione dai tratti occidentali, accreditava la possibilità di una migrazione. Niente di più errato, perché ora dopo anni di studi genetici, la risposta è un’altra.
I tentativi di una ricostruzione storica hanno avuto alterne fortune a causa di problematiche con il governo locale, e solo in tempi recenti si sono potuti velocizzare i tempi.
L’equipe, composta da scienziati di diverse università in tutto il mondo e coordinata dall’esperta di antropologia evolutiva, Christina Warinner, ha isolato e studiato i genomi di tredici mummie ritrovate a Tarim, confrontandoli successivamente con quelli di cadaveri ritrovati nelle vicinanze.
Il risultato sorprendente conferma che le mummie di Tarim altro non erano che una popolazione originaria del luogo. Il loro ceppo genetico è isolato e ha origini asiatiche.
Una popolazione ormai estinta
A Tarim con molta probabilità viveva questa comunità che non si aprì mai ad una fusione genetica. Visse lì senza spostarsi mai e sempre lì fini per estinguersi. Gli abiti, il modo di deporre i defunti, forse sono tradizioni apprese da popolazioni con cui entrarono in contatto.
Secondo gli studi pubblicati sulla rivista “Nature”, gli abitanti del Tarim discendevano da una popolazione locale. Popolazione a sua volta discendente da una collocabile addirittura nell’Olocene e sopravvissuta fino a quel momento.
Gli esperti sono concordi nel ritenere che si trattasse di una comunità assai evoluta, ma che si estinse a causa di quello che pare un rifiuto di mescolanza genetica attraverso matrimoni con esponenti di altre culture. Almeno questa sembra ancora l’ipotesi più probabile.
Lo studio sulla Bella di Loulan e sulle altre mummie segna una svolta sulla storia di una necropoli che affascina gli studiosi da moltissimi anni. Le ricerche non termineranno sicuramente con questa scoperta, perché mirano a ricostruire abitudini e costumi della misteriosa popolazione.