Da dove viene il suono che sentiamo nelle conchiglie? La spiegazione scientifica

Il suono che sentiamo nelle conchiglie, ci affascina da sempre. Sì ma da dove viene? C’è una spiegazione scientifica, che vi sveliamo oggi.

Il suono delle conchiglie
Il suono delle conchiglie – viaggi.nanopress.it

Da sempre sono uno degli oggetti più cercati, raccolti e collezionati da chiunque trascorra una giornata al mare. Le conchiglie affascinano da sempre i bambini, che amano prenderne in quantità sul bagnasciuga, ma anche gli adulti. Soprattutto in estate fanno parte di collezioni di gioielli tra le più disparate. Spesso sono utilizzate anche per decorare vasi, quadri, oggetti di arredamento a tema marino. C’è una piccola curiosità che le riguarda, ma sapete spiegarla?

Il suono che sentiamo nelle conchiglie, da dove viene?

Da un punto di vista scientifico le conchiglie altro non sono che delle strutture rigide. Vanno a proteggere esteriormente diversi tipi di animali dal corpo molle. Dunque principalmente certi molluschi, ostracodi e brachiopodi.

Possono essere di diverse forme, ad esempio nei molluschi hanno forme diverse in base alla classe cui appartiene gli animali. Il guscio si compone di carbonato o di fosfato di calcio, materiali che l’animale che gli appartiene estrae dall’acqua del mare. Si va poi a mescolare con proteine che lo stesso animale secerne.

Negli animali compare già durante lo stato larvare, crescendo man mano. Fenomeno visibile nelle numerose scie di accrescimento che si possono notare sul guscio. Fin dall’antichità vengono impiegate per ragioni diverse e molte di queste legate all’arte. Ad esempio spesso venivano utilizzate come veri e propri strumenti musicali. Ed anche come merce di scambio. Si attesta infatti che numerose popolazione in passato le abbiano trattate come moneta, soprattutto gli esemplari di Monetaria e Cypraea.

Naturalmente possono essere di dimensioni disparate, da minuscole a giganti. E pensate che appunto gli esemplari più enormi, venivano addirittura impiegati come vaschette per fare il bagno ai bambini, e perché no anche come sostituti di fonti battesimali in alcune culture.

conchiglie-in-spiaggia
Conchiglie in spiaggia – viaggi.nanopress.it

Ed infine, le più preziose consentono di estrarre la madreperla, che spesso è impiegata per gioielli, oggetti preziosi ed anche intarsi. Proprio per il loro valore, appaiono spesso nel mondo dell’arte, come potente metafora. I pellegrini del Cammino di Santiago, sanno che la conchiglia è simbolo evocativo del cammino.

Raccoglierle però non è possibile ovunque. Alcune spiagge ne vietano la rimozione, perché sono utili nel prevenire l’erosione delle spiagge e per non turbare il delicato microclima di certe zone. Il suono che sentiamo nelle conchiglie è la più grande curiosità che le riguarda. Avvicinandole all’orecchio spesso sentiamo il mare. Magia? C’è una spiegazione invece.

Sentire il mare nel guscio della conchiglia, la spiegazione

Lo abbiamo fatto tutti fin da bambini. Accostando la conchiglia all’orecchio sentiamo il rumore del mare. Un suono rilassante come di acqua che si infrange sulla roccia o sul bagnasciuga.

Una piccola magia che a tutti piace ripetere quando si raccoglie un esemplare. In realtà non si tratta di magia, ma di scienza. Il suono che udiamo altro non è che un mix di suoni che grazie alla conformazione della conchiglia producono una sorta di eco all’interno.

Si tratta per dirlo in parole povere di onde di risonanza. Dunque chi crede di star ascoltando suoni che provengono dal nostro organismo, magari il battito del cuore, viene in questo modo prontamente smentito. Le onde che entrano nella conchiglia rimbalzano nel guscio, e insieme all’aria rimbalzano fino ad arrivare all’orecchio.

il-suono-che-sentiamo-nelle-conchiglie
Il suono che sentiamo nelle conchiglie – viaggi.nanopress.it

Un fenomeno assai particolare che si chiama risonanza di Helmholtz, e che si può provare a replicare anche semplicemente soffiando in un contenitore di vetro, magari una bottiglia.

La prova di questa teoria si trova nel fatto che il suono che udiremo cambia in base a dove ci troviamo, ed è normale. Se accostassimo la conchiglia all’orecchio mentre siamo al mare, è ovvio che ci sembrerà di sentire il rumore delle onde. Sono quelli i suoni che entreranno all’interno del guscio.

Diversamente, se ci spostiamo a casa, o in un’altra zona, percepiremo sempre l’eco e la risonanza, ma di diversa origine. Sarebbe dunque divertente provare a portare con se le conchiglie in luoghi diversi, per sperimentare suoni nuovi. Non vi resta che provare!

Impostazioni privacy