Cosa fare, vedere e mangiare nell’Etruria meridionale

Conosciuta anche come la terra dei re con le sue colline, i piatti della tradizione e la sua storia millenaria, è un luogo da scoprire.

Viterbo
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Una giornata tra arte medievale, siti archeologici e degustazioni di olio extravergine d’oliva nel frantoio. Siamo nella provincia di Viterbo, nell’area nord della città di Roma. Il paesaggio è formato da zone pianeggianti sulla costa e dolci colline vulcaniche.

Qui ebbero i natali Servio Tullio, Tarquinio Prisco e Tarquinio il Superbo ed è davvero un posto unico da visitare. L’Etruria è la parte nord – occidentale del Lazio, delimitata dal corso del Tevere, dal Tirreno e dal confine con la Toscana.

Il borgo di Blera, si trova nella Tuscia viterbese ed è ubicato su uno sperone di roccia tufacea. Un paese ricco di bellezze naturalistiche ed archeologiche, circondato dalle necropoli etrusche. Tra le più importanti ci sono Pian del Vescovo.

Questa si trova vicino al Ponte della Rocca, il Terrone, la Casetta con la grotta Pinta e San Giovenale. Nell’Etruria meridionale ci sono 12 itinerari da poter seguire. Uno di questi prende il via dalla città fantasma di Petrolo.

Via Clodia

Fu il nucleo originario del paese, passando per l’antica via Clodia, dove si narra che transitò anche Carlo Magno per arrivare alla cripta di San Vivenzio. È lungo circa 2 chilometri e mezzo ed è adatto agli appassionati di tutte le età.

Gli edifici del centro storico sono in tufo, la pietre tipica locale di colore grigio rossastro. Camminare per questo paese significa viaggiare attraverso i secoli. L’antico abitato etrusco romano permette, infatti, di percorrere un tratto della celebre Via Clodia.

Da Porta Marina, situata a nord, si attraversa un’antica fortificazione denominata la Rocca, si giunge a Petrolo, il primo insediamento che risale all’epoca medioevale. Oggi è un’area destinata alla coltivazione di vigneti e oliveti.

Rimane presente un imponente muro di tufo, fiancheggiato da numerose tombe. Da non perdere è la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo e la sua Cripta di San Vivenzio. Un luogo affascinante dove sono conservate le spoglie del santo,vissuto nel V secolo.

Biscotti tipici
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Non manca poi la parte legata alla tradizione enogastronomica. Presso un frantoio condotto da esperti, i visitatori possono vedere quali sono tutti i passaggi necessari per produrre l’olio extra vergine di oliva.

Cucina tipica

Da degustare poi sul pane bruschettato con il sale. Un tempo si usava il pane raffermo che veniva passato sulla graticola del camino. Su richiesta gli organizzatori possono anche preparare un pranzo con prodotti del luogo a chilometri zero.

Tra le pietanze ci sono il rotolo di cicoria, che viene  raccolta dalle donne del luogo nei campi circostanti. La zuppa di verdure fatta con cicoria, uovo, patate messa su pane raffermo. Formaggi di vario genere e il dolce tipico, l’amaretto fatto con l’albume, mandorle e zucchero.

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