Cinghiali, la regione in cui ne circolerebbero di più: occhio a passeggiare qui

Un tema piuttosto dibattuto, quello della presenza dei cinghiali nel nostro paese. Ecco la regione che ne ha di più.

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Cinghiali in Italia – viaggi.nanopress.it

Sono animali davvero iconici e simbolo anche di alcune regioni come la Toscana. Eppure negli ultimi anni la loro presenza in determinati territori sta diventando un vero problema. A parlarne questa volta una classifica, che ci svela quale regione ne possiede una presenza massiccia.

Cinghiali, in questa regione ce ne sono molti

Durante i primi lockdown dovuti alla pandemia da Covid 19, vi sarà certamente capitato di imbattervi nei cosiddetti “meme”, che davanti alla presenza di questi animali in città, come a Roma ad esempio, recitavano “la natura si riappropria dei propri spazi”.

Effettivamente la scarsa circolazione dei cittadini e la mala gestione dei rifiuti, aveva portato i cinghiali a spingersi in zone dove normalmente non è così usuale incontrarli. Ancora oggi la loro presenza nel nostro territorio è largamente diffusa e fonte di preoccupazione.

cinghiali e rifiuti
Cinghiali attirati dai rifiuti – Foto Corriere Roma

Ce ne parla l’Ispra che li ha praticamente censiti. La regione che detiene il primato di presenza è a quanto pare l’Abruzzo. Seguita a ruota dal Piemonte. A quanto pare in Italia il numero di questi animali in totale si attesta sul milione e mezzo, per la maggior parte diffusi in queste due regioni. Di pari passo si registra anche un aumento degli abbattimenti. Si parla addirittura del 45%.

Perché sono un problema?

Il problema principale rappresentato da questa copiosa presenza è naturalmente rappresentato dagli ingenti danni all’agricoltura. Si parla di circa 120 milioni di euro. L’Ispra si è basato su dati forniti dalle regioni e dalle singole aree protette. Una stima fondamentale per capire l’andamento e di contro cercare di trovare una soluzione alla gestione del problema.

Le statistiche comunque parlano chiaro. Gli esemplari sono praticamente raddoppiati rispetto al 2010. Oltre al problema per l’agricoltura, un vero dramma è quello che riguarda l’aumento degli incidenti stradali e naturalmente il discorso della biodiversità. Quella di questi animali è infatti una alimentazione assai variegata che spazia da frutta e ghiande a piccoli roditori e fauna invertebrata. Un bel problema dunque anche per gli ecosistemi.

Come si può ovviare al problema? Le regioni reagiscono principalmente con caccia e abbattimento, spesso anche trappole di cattura. Pratiche che però sono ovviamente fortemente criticate dagli animalisti che temono si arrivi presto al problema opposto. Alcune città stanno provando ad implementare la costruzione di reti di contenimento attorno ai cassoni dei rifiuti, così da scoraggiarne le visite impreviste.

Ed infine in molti caldeggiano l’idea di sterilizzare le femmine dei cinghiali. Una pratica che però non ha molto successo per via dei costi e della logistica. L’idea di diffonderlo nel cibo è altamente sconsigliata per non mettere a repentaglio altri esemplari di altre specie.

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