Caro affitti a Milano, sale il prezzo anche in periferia: le zone colpite

Un problema che affligge l’intera penisola, ma in particolare la città di Milano, ovvero quello del caro affitti. Come sono saliti i prezzi?

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Il caro affitti a Milano – viaggi.nanopress.it

Un tema che in questo 2023, insieme al problema dei voli aerei, ha tenuto certamente banco, è quello degli affitti. Purtroppo sia a livello nazionale che europeo, le conseguenze della recente pandemia, della guerra e della crisi economica, si stanno facendo sentire a tutti i livelli. E il mercato immobiliare pare essere uno di quelli che ne risentono di più.

Caro affitti a Milano, ecco le zone colpite

Non ne è esente nemmeno la bella Milano, anzi. La città lombarda è da mesi nel mirino degli esperti e della stampa. Spesso giornali e tv si sono preoccupati del problema del caro affitti in città. Costi davvero insostenibili.

Sopratutto se pensiamo che la città più europea d’Italia è molto frequentata da studenti che da giovani lavoratori, per l’ampia offerta culturale, ma soprattutto per il frenetico mercato del lavoro. Così chi pensa di trasferirsi qui per studio o lavoro, spesso opta per la periferia.

Eppure recenti statistiche ci mostrano che non sono più esenti da prezzi folli nemmeno le zone intorno a Milano. Secondo un report dell’Osservatorio Casa Abbordabile, i prezzi dal 2021 sono cresciuti addirittura del 41% per l’acquisto, gli affitti medi del 22%. Una follia se pensiamo che invece la retribuzione di lavoratori come operai ed impiegati, è invece cresciuta solo del 7%.

Quello che denuncia lo studio è una certa estraneità dalla realtà economica del paese del mercato immobiliare. Un problema che naturalmente non riguarda solo Milano, ma che in questa città si fa particolarmente sentire.

E la periferia?

Le zone più colpite sembrano essere quelle della Stazione Centrale, ma anche i quartieri come Sarpi, Crema, Cenisio. Se rimane bassa l’offerta a canone concordato ed agevolato per gli studenti, il prezzo delle compravendite è invece salito in maniera folle: del 40,7% al metro quadro dal 2015. In pratica secondo le stime i prezzi per gli immobili crescono di tre volte più velocemente rispetto al reddito e alle retribuzioni mensili dei cittadini.

Dicevamo appunto che la soluzione ideale poteva essere rappresentata dalla periferia. Eppure ormai secondo l’Oca, pare non essere più abbordabile nemmeno questo. Sebbene non raggiungano le cifre dei quartieri più popolari di Milano, le zone più dislocate comunque non sono più abbordabili per chi ha una retribuzione media di meno di 29.219 all’anno.

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Affitti a Milano – viaggi.nanopress.it

Pare che si riesca ad affittare o acquistare solo fino a 40 metri quadri con queste cifre. Dunque ormai l’offerta abitativa non è più adeguata. Le stime ci parlano di cittadini con un reddito lordo inferiore a 26mila euro l’anno, quasi il 57% dei contribuenti. Il 34% un reddito lordo inferiore a 15mila euro l’anno.

In particolare questa fascia, considerata medio bassa, tende a concentrarsi nei quartieri periferici. Sopra questo reddito si opta per le zone semicentrali. Sopra i 55mila euro si scelgono invece i quartieri centrali.

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