Conoscete il Carnevale di Viareggio, la storia e la tradizione che si porta appresso? Si tratta senza dubbio di una dei Carnevali più belli d’Italia, una manifestazione folcloristica che nel tempo ha raccolto sempre più consensi anche ben al di fuori dei confini toscani, grazie ai suoi carri spettacolari, alle creature giganti di cartapesta che ritraggono vecchi e nuovi personaggi della politica e del mondo dello spettacolo, e ai fuochi d’artificio sul mare. È una lunga storia quella del Carnevale di Viareggio, che affonda le sue radici nell’Ottocento, una storia fatta di successi ed inevitabilmente anche di momenti di declino, e che ha conosciuto alcune importanti innovazioni, decisive nel costituire la kermesse così come la conosciamo oggi: andiamo allora a scoprire com’è nato e come si è evoluto il Carnevale di Viareggio nel corso dei decenni, dalla sua nascita sino ad oggi.
Carnevale di Viareggio: la nascita
Risale al 24 febbraio 1873, giorno di martedì grasso, la prima manifestazione del Carnevale di Viareggio, con le sfilate di carrozze addobbate per la festa, in Via Regia: questa fu la prima edizione del Carnevale più illustre della Versilia, quello che oggi è uno degli spettacoli folcloristici più amati del mondo. Ma come nacque l’idea di una sfilata per celebrare il Carnevale? I promotori dell’iniziativa furono i giovani ricchi di Viareggio, che a quell’epoca frequentavano il Caffè del Casinò. Poco alla volta, i carri allegorici che prendevano parte alle sfilate carnevalesche crescevano di dimensioni e spettacolarità, rendendo la manifestazione ogni anno più grande. Alla fine dell’Ottocento, iniziarono a prendere parte alle sfilate i carri trionfali, che venivano costruiti in legno, scagliola e juta, da scultori locali, ed allestiti da carpentieri e fabbri che lavoravano nei cantieri navali. Agli inizi del Novecento le sfilate trionfali del Carnevale di Viareggio si trasferirono da Via Regia alla Passeggiata a mare, godendo quindi di un’area molto più grande e soprattutto della spettacolare cornice disegnata dal mare e dalle sue spiagge. La I Guerra Mondiale riuscì a interrompere solo momentaneamente il Carnevale di Viareggio: terminate le istanze belligeranti, la manifestazione conobbe una nuova grande ripresa.
Carnevale di Viareggio 1921: l’anno della svolta
Il 1921 è stato un anno importante per la storia del Carnevale di Viareggio, poiché in quell’anno venne introdotto l’inno ufficiale della manifestazione, la ‘Coppa di Champagne’: la manifestazione inoltre iniziò a farsi conoscere in giro per tutto il Paese tramite la rivista ufficiale ‘Viareggio in maschera’, ancora oggi testimone assoluta di tutti gli eventi e delle bellezze protagoniste del celebre Carnevale versiliano. Il 1921 è un anno cruciale anche perché per la prima volta venne anche introdotta una banda, a bordo del carro intitolato ‘Tonin di Burio’, che rappresentava la festa nuziale nell’aia di una casa colonica.
L’avvento della cartapesta al Carnevale di Viareggio
Pochi anni dopo ci fu un’altra rivoluzione che cambiò per sempre il Carnevale di Viareggio: nel 1925, su iniziativa di Antonio D’Arliano e di alcuni costruttori, venne inventata la tecnica della carta a calco, da tutti conosciuta come cartapesta, per realizzare i carri. Questo materiale innovativo, leggero e al tempo stesso economico, consentì di dare libero sfogo alla creatività degli scultori, che iniziarono a dare vita a costruzioni di dimensioni colossali. Le scenografie cominciarono così a diventare sempre più spettacolari, irriverenti e ironiche. Dal 1926, per pubblicizzare i Corsi Mascherati, venne stampato ogni anno un nuovo manifesto.
La nascita di Burlamacco nel Carnevale di Viareggio 1930
Nel 1930 nacque, per mano di Uberto Bonetti, pittore e grafico futurista, la figura simbolo del Carnevale di Viareggio: Burlamacco. Per la prima volta, nel manifesto del 1931, comparve al fianco di Ondina, bagnante simbolo della stagione estiva. Bonetti, per ideare Burlamacco, prese spunto dalle maschere della Commedia dell’Arte, traducendole in una veste futurista: nella maschera simbolo del Carnevale di Viareggio volle racchiudere due aspetti cardine della città versiliana, ovvero l’estate, con i colori bianco e rosso tipici degli ombrelloni sulle spiagge negli anni Trenta, e appunto il Carnevale.
Carnevale di Viareggio nel secondo Dopoguerra: dalla rinascita al boom
Il Carnevale di Viareggio ebbe una breve e inevitabile battuta d’arresto durante la II Guerra Mondiale, ma tornò in vita nel 1946, e conobbe una grande rinascita, tanto che nel 1954, venne scelto per la diretta televisiva in esterna di una Rai alle prime armi, e soltanto quattro anni dopo la telecronaca andò in Eurovisione. Non sempre andò tutto liscio nei decenni successivi, ad esempio nel 1960 un incendio mandò in fumo tutto il lavoro dei baracconi di via Cairoli, dove venivano costruiti i carri, ma nemmeno questo riuscì a fermare la potenza del Carnevale di Viareggio, che per 40 anni si trasferì negli hangar di via Marco Polo. Nel 1984, la Lotteria nazionale di Viareggio venne abbinata al concorso dei carri di prima categoria, mentre nel biennio 1988-1989 il sabato sera, su RaiUno, fu dedicato ai coriandoli di Viareggio.
Il Carnevale di Viareggio oggi
Il Carnevale di Viareggio è arrivato sino a oggi e ogni anno acquisisce fama, spettacolarità e consensi a livello nazionale e internazionale. Ogni anno, puntualmente, il giorno di martedì grasso, Viareggio compare in diretta televisiva su RaiTre, con i suoi giganteschi carri, i fuochi d’artificio, le musiche, le maschere e le ballerine, accogliendo ospiti illustri dal mondo della politica, dello sport e della televisione. Per un mese intero, il Carnevale di Viareggio anima la cittadina versiliana con sfilate, feste diurne, notturne, eventi e sempre qualche novità: nel 2001 è stata inaugurata la Cittadella del Carnevale, un magnifico complesso architettonico, dedicato esclusivamente alla creazione e alla conservazione del Carnevale di Viareggio, dove prendono forma i giganteschi carri, e poi due musei, uno dedicato alla storia dei carri e l’altro al Carnevalotto, un prezioso scrigno di opere d’arte realizzate per mano di grandi artisti, ispirate al Carnevale di Viareggio. È una manifestazione grande, destinata a crescere e ad essere parte integrante della storia del nostro Paese.
(Testi a cura di Beatrice Elerdini e Giulio Ragni)