Camminando nel bel mezzo di una giungla scopre una specie floreale meravigliosa: è davvero incredibile. Ecco di cosa si tratta.
La folta vegetazione che forma la giungla posizionata nella parte occidentale dell’isola di Sumatra, una delle maggiori dell’Indonesia, è stata di recente il teatro di una notevole scoperta. Secondo gli ambientalisti locali, infatti, la vegetazione ospiterebbe la più grande specie vegetale del mondo, un esemplare gigantesco di Rafflesia tuan-mudae. Una varietà che è in grado di vantare fiori mammut caratterizzati da una fioritura che dura appena sette giorni. E la quale si verifica soltanto nella fase conclusiva del ciclo vitale della pianta.
Proprio in questo particolare momento della sua vita, il fiore scoperto ha conseguito il record, raggiungendo un diametro pari a 111 centimetri (3,6 piedi). Una misura che gli ha consentito di strappare il primato detenuto in precedenza da un’altra Rafflesia tuan-mudae, sopravanzandola di ben 4 centimetri.
Camminando in una giungla scopre una specie floreale
“Questo è il più grande tuan-mudae della Rafflesia che sia mai stato documentato”:
a dichiararlo è stato Ade Putra, esponente dell’Agam Conservation Agency di Sumatra, a margine della scoperta. Il fiore è caratterizzato da petali color carne ricoperti da macchie bianche simili a vesciche. Una descrizione probabilmente non confacente del tutto ad un fiore. Ma tale senz’altro da riuscire a rendere l’idea, soprattutto alla luce dell’odore che tale specie vegetale emette.
Le Rafflesia tuan-mudae, infatti, fanno parte dei cosiddetti fiori-cadavere, i quali devono il loro nome al fatto di emettere lo stesso odore delle carcasse animali in fase di decomposizione. Una circostanza derivante a sua volta dal fatto che tale odore è lo strumento che permette al fiore di attirare le mosche, ovvero i suoi principali impollinatori. Mentre resta ancora irrisolto l’enigma collegato al tipo di animale che si incarica a sua volta di distribuirne i semi.
Cosa sono le Rafflesia tuan-mudae
Piante parassitarie che conducono il loro processo di crescita all’interno delle radici di piante ospiti in un arco temporale di circa nove mesi, le Rafflesia tuan-mudae rivelano la loro presenza soltanto a pochi giorni dalla loro scomparsa, con le loro clamorose fioriture, accompagnate dall’emissione di odori non propriamente gradevoli.
Il loro nome è dovuto al collegamento con l’uomo che ha scoperto la specie, ovvero il colonialista britannico Sir Stamford Raffles, in pratica il primo a identificarne ufficialmente un esemplare all’inizio del XIX secolo. La nuova scoperta, e il primato che è stato conseguito grazie ad essa, avrà con ogni probabilità una vasta eco nel variegato mondo ambientalista, compensando la non proprio positiva reputazione derivante dall’acre odore che caratterizza questa particolare specie vegetale.
