California, 70 parchi nazionali chiudono per la crisi

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Nell’anno appena trascorso il governo della California ha deciso di chiudere 70 dei suoi 278 parchi nazionali per mancanza di fondi. Questo a causa del taglio al budget per l’anno fiscale 2011-2012 di 11 milioni di dollari, con un altro di 22 milioni che incombe per il 2012-2013. Le chiusure sono cominciate nel settembre del 2011 e proseguiranno fino a quando non saranno effettuate tutte entro il luglio 2012.

“Non si tratta di una decisione felice” ha detto il governatore Jerry Brown “ma stiamo attraversando momenti difficili che richiedono tagli al servizio pubblico”. Già in passato, a causa dei debiti, lo stato della California ha dovuto operare tagli al servizio pubblico, e sembra proseguire su una strada che certo non rende felici i contribuenti.

I criteri di scelta dei parchi da chiudere si basano su vari fattori, tra cui la loro importanza all’interno dello stato, la forza fiscale, partnership già esistenti, e altro ancora. Secondo l’ottica del governo il punto è che i parchi debbano fornire una serie di esperienze diversificate ai visitatori, e si pensa di poterle comunque garantire con i 208 parchi rimanenti, che il governo assicura continuerà a mantenere stabilmente senza tagli al bilancio.

Sta di fatto che molte aree dello stato si vedono chiudere tanti parchi che erano meta comune di escursionisti e turisti in genere. Nell’area di Sacramento ad esempio chiudono Railtown 1897, la Governor’s Mansion, e la Leland Stanford Mansion. Nell’area di San Francisco chiudono, tra gli altri, Candlestick Point, Castle Rock, e la missione di Santa Cruz. Chiuso anche il parco di Napa Valley, contea famosa per i suoi vigneti.

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