Qualcosa che sta preoccupando non poco gli scienziati. Avvistati nei nostri mari, rappresentano un evento eccezionale.
C’è sempre grande attenzione a quello che accade nei nostri mari. Sono moltissime le specie che ogni giorno gli scienziati devono tenere d’occhio, da quelle che ancora oggi sono oggetto di studio per via della loro particolarità, a quelle che sono a rischio di estinzione. Il problema del cambiamento climatico agisce moltissimo sulla salute di diversi animali marini. In questi giorni invece si parla molto dell’avvistamento di una specie particolare. E sta preoccupando gli esperti. Vediamo di che si tratta.
Avvistati nei nostri mari, ecco di che si tratta
La storia che raccontiamo oggi si svolge all’interno di un’area protetta del Mar Ligure, che si chiama Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini nel Mediterraneo.
Un’area marina protetta nata nel 1991 per volontà di Giacomo Pizzetti e che comprende oltre a quello italiano, il territorio francese e monegasco. Per quel che riguarda l’Italia, la sua superficie si estende per 25.573 km² comprendendo le regioni di Sardegna, Liguria e Toscana.
Soprattutto in questo periodo il Santuario è molto attivo, grazie alle diverse visite guidate che vi vengono organizzate. Ne fa parte anche il celebre Istituto Tethys, istituzione nata nel 1986, ed attiva nella protezione e studio dell’ambiente marino e dei cetacei. Pensate che è addirittura possibile partecipare a delle crociere in barca in compagnia di biologi esperti, che guidano nell’osservazione dei moltissimi esemplari dell’area protetta.
Si possono infatti incontrare qui delfini, stenella striata, orca e pseudorca. E ancora la balenottera minore, lo zifio, e il globicefalo. Ora però a preoccupare gli esperti in questa zona è una specie in particolare, ovvero i capodogli. Avvistati nei nostri mari di recente. Non ci sarebbe nulla di strano in realtà, se non fosse per un motivo.
I capodogli all’interno del Santuario Pelagos
Di norma non è strano trovare dei capodogli all’interno del Santuario, poiché insieme alle altre specie elencate, fanno parte dei suoi animali censiti. Pochi giorni fa però, sono stati avvistati nei nostri mari dagli esperti: una famiglia intera. Esemplari di età diverse.
Sono proprio gli esperti dell’Istituto Tethys a raccontarlo. Ben nove esemplari, tra questi due piccoli accompagnati dalle mamme. Sono stati individuati in un’area di quattro miglia, ma secondo gli scienziati anche se non in gruppo nel momento dell’avvistamento, era chiaro che fossero insieme.
Gli incaricati dell’Istituto erano nelle vicinanze di Sanremo quando si sono imbattuti nei capodogli. Uno dei maschi si è anche avvicinato all’imbarcazione. Se istintivamente è sempre bello osservare da vicino questa specie, gli scienziati però sono allarmati. Come mai? Uno degli esemplari presentava infatti una cicatrice sulla coda. Qualcosa di presumibilmente originato da uno scontro con un’imbarcazione, magari da qualche attrezzo.
Un problema ricorrente questo, perché pare che uno dei rischi per la salute di questa specie, risieda proprio negli incontri con l’uomo in mare. Ma non è solo questo il dato allarmante, bensì il fatto di incontrarli nel Santuario in questa stagione. Solitamente il periodo ideale per gli avvistamenti è agosto.
Raramente i capodogli si spingono fin qui in questo periodo. E quando avviene si tratta sempre di esemplari adulti e maschi. Gli scienziati si chiedono dunque il motivo. Cosa spinge un intero gruppo ad abbandonare l’habitat ideale per la stagione, ed arrivare fino qui?
Forse la ricerca di cibo? L’esigenza di cercare condizioni ideali per riprodursi? Qualsiasi sia la risposta, il problema è però che evidentemente le aree da cui provenivano non erano più adeguate alla loro permanenza in questo periodo. Un dato preoccupante riferiscono gli esperti, perché quando una specie si sposta, significa che sono avvenuti importanti cambiamenti climatici.
Cambiamenti che possono mettere a repentaglio questa come molte altre specie marine. Un altro effetto dell’azione dell’uomo sul clima? Quasi sicuramente sì.