Ha davvero dell’incredibile la scoperta di alcuni scienziati neozelandesi che sotto una gigantesca piattaforma di ghiaccio in Antartide hanno scoperto un mondo vivente.
In Antartide gli scienziati si erano recati per fare una ricerca ma hanno trovato altro.
Huw Horgan, lo scienziato che ha scoperto il continente perduto
Talvolta succede quello che non ti aspetti, vai a caccia di alcune situazioni e ne trovi dell’altre, anche totalmente opposte, lasciandoti in bocca dello stupore ed incredulità. Ed è questo ciò che hanno provato alcuni scienziati neozelandesi, impegnati in una ricerca per verificare l’impatto climatico nell’area dell’Antartide.
Con gli strumenti del mestiere hanno creato un foro nella piattaforma ghiacciata per poi calarsi alla ricerca di alcune info, ma così facendo sono stati accerchiati da una sorta di sciame di crostacei molto simili a dei piccoli gamberetti. Tanta l’incredulità degli studiosi di fronte a questo ecosistema vivo e vegeto.
Il leader di questa spedizione, è un professore di glaciologia geofisica presso il centro di ricerca antartico di Te Hererenga Wake dell’università Victoria di Wellington (Nuova Zelanda), Huw Horgan. Horgan stava analizzando alcune immagini quando si è trovato di fronte ad una spaccatura piuttosto significativa. Lì sotto una sorte di fiume ad aprire la strada di un mondo nascosto, con una specie di valle fino alla costa; a seguire una caverna piuttosto simile ad una cattedrale alta centinaia di metri piena di vita. La mossa successiva del docente di geofisica e del suo team è stata poi quella di lasciare lì degli appositi strumenti per raccogliere dati utili in futuro.
Gli “abitanti” del mondo nascosto
Il team di studiosi che ha avvistato esseri viventi nel continente nascosto si è imbattuto in animali quali anfipodi, ovvero dei crostacei molto simili ai gamberi e della stessa famiglia di granchi e aragoste. La lunghezza era di circa 5 millimetri.
I ricercatori avevano applicato più fori nella piattaforma ghiacciata e hanno faticato, inizialmente, nel capire cosa ci fosse sotto fin quando le telecamere hanno messo a fuoco questi esseri viventi. Le prime immagini raccontano di questi crostacei molto movimentati, a dimostrazione del fatto che l’ecosistema di quel mondo è un ecosistema piuttosto importante.
Tutte la manovre azionate dal team di ricercatori
Una volta azionate le telecamere ed avvistati gli animaletti, il team di ricercatori ha raccolto dei campioni d’acqua da trasportare in laboratorio per condurre delle indagini ad hoc col fine di racimolare ulteriori dati utili.
L’ideale sarebbe andare a caccia del DNA dei crostacei presenti nell’ecosistema anche perché quello che si presuppone è che non sia l’unica specie vivente in questo mondo nascosto. Un’altra analisi da fare sarà studiare di cosa si cibano questi anfipodi.
Ad ogni modo, le attrezzature che gli studiosi hanno lasciato in questo mondo permetteranno di ottenere dati e informazioni. Ad esempio: sulla temperatura, sui flussi d’acqua, sulla pressione, sulle caratteristiche chimico fisiche di un ambiente che verrà poi analizzato e descritto più dettagliatamente.
Alla luce di tutto ciò, quello che è certo è che i cambiamenti climatici continuano a colpire oltremodo sia l’Antartide sia l’Artide. Si vanno a condizionare gli ecosistemi qui presenti. Se è vero che orsi polari e pinguini imperatore corrono il grosso rischio di estinguersi entro il 2100, è vero anche che per bloccare questa tragedia ambientale bisognerebbe fermare le emissioni di gas serra. Le ricerche effettuate dagli studiosi, in questo caso così come in tutte le altre spedizioni, sono essenziali per carpire le problematiche dell’ambiente polare, per prevedere le conseguenze e per arrivare quindi a proteggerlo.
Il mondo perduto, una piccola curiosità
C’è una curiosità in merito alla scoperta di questo mondo perduto. Questo spazio è stato ritrovato ad alcune centinaia di metri di distanza dalla Ross Ice Shelf. Si tratta della più grande piattaforma di ghiaccio antartica che vanta un’estensione molto simile a quella della Francia. Si era già supposto che in questa zona potesse esserci una rete di acqua dolce. La presenza di esseri viventi ne ha ovviamente aumentato la curiosità per sapere ancora di più.