E’ ancora allarme squali a Sharm el Sheikh, dove torna la paura tra i turisti: dopo la cattura del primo squalo a Sharm, che aveva attaccato, fortunatamente senza ucciderli, alcuni turisti che stavano facendo il bagno nelle acque del Mar Rosso, c’era stato un secondo allarme che aveva fatto temere per una delle stagioni turistiche più calde in assoluto per la famosa località balneare egiziana, da anni al top delle mete predilette dagli Italiani 12 mesi all’anno.
Sembra non avere fine la questione degli squali di Sharm el Sheikh, decisi a non dare tregua alle masse di turisti desiderosi di bagni e immersioni nelle splendide acque del Mar Rosso: se a metà dicembre, infatti, erano state riaperte tutte le spiagge di Sharm, pur con alcune prescrizioni relative alla sicurezza dei bagnanti e il monitoraggio costante delle spiagge da parte di pattuglie specializzate, attualmente è in corso la chiusura di ben 26 spiagge per un nuovo allarme quali.
A quanto pare, infatti, il governatore del sud del Sinai, Abdel Fadeel Shousha, ha deciso di reintrodurre il divieto di balneazione in alcune località considerate a rischio: la decisione, secondo quanto riportato dalla stampa egiziana, ‘è una precauzione presa per le voci di turisti che hanno dato da mangiare ai pesci in acqua’.
Nonostante l’intervento di esperti Usa per catturare lo squalo, quindi, la parola fine sembra ancora troppo lontana e alcune pinne sospette continuerebbero a non far dormire sonni tranquilli alle autorità egiziane. In alcune zone sono state proibite alcune attività, tipiche di una località marina come Sharm, quali le immersioni. Limitazioni anche allo snorkelling, permesso solo sotto stretta osservanza del personale degli hotel.
Rimangono comunque aperte sei spiagge, tra cui quella di Naama Bay, ovvero la baia dei grandi alberghi di Sharm.