Ci sono mille modi per organizzare la propria vacanza: dal prendere il sole su una delle isole dei Caraibi al fare chilometri di passeggiate in montagna, dal partire con gli amici per partecipare a mega feste in spiaggia ad Ibiza al visitare le città d’arte. Poi c’è il Wwoofing, ma che cos’è?
L’acronimo deriva dalla sigla anglosassone WWOOF cioè World Wide Opportunities on Organic Farms. Apparso in Germania nel 1971, il suo obiettivo è quello di collegare gli agricoltori biologici ed i volontari. Persone che arrivano da ogni parte del mondo, urbano o rurale, che vogliono scoprire l’agricoltura biologica, una nuova regione, o semplicemente la vita in campagna, sono i benvenuti nelle fattorie WWOOF.
Il wwoofing è basato su cinque principi:
Permette alle persone di imparare a lavorare la terra.
Permette alle persone che arrivano dalle grandi città di scoprire la vita ed il lavoro agricolo.
Aiuta ad avvicinarsi alla terra e di scoprire l’agricoltura biologica.
Dona un po’ di fiducia in sé stessi capendo di essere capaci di coltivare la propria terra.
Permette di fare incontri incredibili e fare amicizia con persone che provengono dai settori più disparati.
Visto così, fa un po’ setta! Ma non preoccupatevi, il wwoofing è prima di tutto volontariato.
Il primo principio del wwoofing è quello di lavorare in una fattoria biologica, in cambio di vitto e alloggio. Ma niente panico! Non chiederanno di lavorare come bestie, 18 ore al giorno per una minestra la sera!
La base del wwoofing, come detto, è il volontariato. Si fa quello che si può fare e le giornate sono abbastanza libere, entro limiti ragionevoli naturalmente.
Scoprire l’agricoltura, la vita contadina, il ritorno verso dei valori basati sulla natura e la terra sono solo alcuni dei lati che il volontario può scoprire.
Inutile prendere in considerazione di fare una giornata di shopping nella grande città più vicina alla fattoria.
Il wwoofing si basa anche, o forse soprattutto, sull’incontro, sulla scoperta dell’altro, della sua cultura, della sua visione del mondo e dell’esistenza.
Pensate che potrete partire in Africa attraverso la rete Wwoof, e costruire case di fango o sistemi d’irrigazione, tutto per poter salvare un villaggio di agricoltori.
In sintesi, il wwoofing è sì un impegno, ma rilassato e decisamente arricchente!
In effetti fare un viaggio in un’isola dei Caraibi non mi farebbe schifo, però ammetto che passare qualche giorno a fare Wwoofing non è una cattiva idea! Poi se si può fare anche in Africa si può unire l’utile al dilettevole! Grazie della bella idea!
è una esperienza che consiglierei ai miei amici…..un legame molto più stretto con la natura….dimenticandoci delle metropoli !!!!