Trovare un messaggio in una bottiglia è un’esperienza romantica e suggestiva al tempo stesso. Può succedere che qualcuno decida di affidare al mare alcune riflessioni di vita e succede anche che qualcuno riesca a entrarne in possesso per restare a riflettere sull’autore e sulle sue vicissitudini.
Un 18enne pisano, nel corso dell’estate appena trascorsa, si trovava nelle acque di Viareggio è stata praticando sulp, uno sport che si fa sulla tavola da surf, in piedi, ma con una pagaia che aiuta lo sportivo a muoversi nell’acqua per raggiungere le destinazioni prefissate.
Ha visto un oggetto galleggiare sull’acqua e ha deciso di raggiungerlo
Ebbene uno studente 18enne, Francesco, ha voluto raccontare questa esperienza, sottolineando che si trovava a largo tra Marina e Tirrenia, quando ha visto da lontano un oggetto che galleggiava sull’acqua. Ha deciso di raggiungerlo per verificare di cosa si trattava e quando ha visto la bottiglia di vetro non ha capito subito. Ha pensato a un rifiuto e pensato bene di portarlo a riva per buttarlo.
Si è reso conto che nella bottiglia c’era un messaggio
Solo in un secondo momento si è reso conto che al suo interno c’era un messaggio, scritto al computer e datato luglio 2024. Ha divorato la lettura di quelle righe nelle quali, come riporta il quotidiano la Nazione, c’era scritto: “Mi è capitato una volta, mentre ero in barca a vela nel Tirreno, di trovarlo davvero. Così, alla fine della mia avventura, ho deciso di affidare al caso e ai flutti una piccola, personale testimonianza. Mi dicono che sono stato fortunato; molti mi hanno invidiato. In effetti non mi posso lamentare: ho avuto molto più di quello che sono riuscito a dare e forse questo è il mio unico vero rimpianto. Peraltro la mia “fortuna” è stata il premio (o il prezzo?) di grande sofferenza. Ho perso il babbo da piccolo, e quando ci penso mi viene ancora da piangere. Ho perso gli amici più cari; non ho praticamente nessuno a cui poter dire, di fronte a un bicchiere di vino, ‘ti ricordi?’. Come erano belli i nostri tempi! Le difficoltà della vita, compreso il Covid, hanno complicato tutto, rendendo difficile il quotidiano. Troppi i pensieri, troppe le crisi di panico, le notti insonni, lo scoprirsi con le lacrime che scendono senza una ragione diversa dal confronto con problemi insormontabili. Mi concedo un’ultima traversata; poi, come il piantatore di Malata (libro di Joseph Conrad ndr) mi metterò a nuotare verso l’orizzonte…”.
Parole che hanno lasciato il 18enne a riflettere
Il giovane studente ha valutato le correnti e pensato che potesse trattarsi di una bottiglia arrivata dalla Liguria, anche se l’espressione ‘babbo’ lo ha indotto a credere che l’autore potesse essere toscano. Di fatto impossibile stabilire chi avesse scritto quel messaggio che ha lasciato Francesco a pensare. Il giovane s’è soffermato sul significato di quelle parole che ha ritenuto toccanti e ipotizzato potesse essere rivolto a qualcuno, non escludendo neanche che potesse trattarsi di uno scherzo, seppure lasciandogli argomenti sui quali riflettere…