Valtur: dall’amministrazione controllata ai rapporti col Padrino. Una storia tutta italiana, che sembra finire nel peggiore dei modi per uno dei più prestigiosi e conosciuti marchi del turismo made in Italy: Carmelo Patti, a cui faceva capo l’azienda, è entrato nel mirino della Direzione investigativa antimafia, che ha chiesto il sequestro di tutti i suoi beni.
Ovvero un patrimonio di 5 miliardi di euro, di cui fa parte anche il tour operator che al momento si trova in amministrazione straordinaria.
L’imprenditore, infatti, è accusato di essere il prestanome di Matteo Messina Denaro, superlatitante nonchè – si ritiene – uno dei capi di Cosa Nostra.
L’indagine è stata condotta dalla Dia di Palermo e la data del processo a carico di Patti è già stata fissata per il prossimo 20 aprile: a dare notizia delle indagini è stato per primo un articolo de La Repubblica, che preannuncia uno dei processi più movimentati degli ultimi anni. L’accusa, si legge nell’articolo, avrebbe trovato ‘un’inquietante sperequazione fra redditi e investimenti‘ e il paradosso, ora, è che lo Stato potrebbe ritrovarsi a dover farsi carico della situazione di Valtur.
Il tour operator, intanto, ha diramato una nota nella quale specifica che l’amministrazione straordinaria procede regolarmente.