Valigia rossa a Malpensa: truffa in aeroporto?

Nastro trasportatore
Nastro trasportatore

Una misteriosa valigia rossa senza etichette che compare sempre prima degli altri bagagli al momento del ritiro. Truffa a Malpensa. Questo è quanto afferma un viaggiatore, Andrea Magnoni, dalle pagine del Corriere della Sera, le cui accuse si basano su una vicenda accaduta spesso all’aeroporto milanese di cui è stato testimone varie volte. Pare infatti che al momento del ritiro bagagli, sul rullo apparisse sempre una valigia rossa priva di etichetta che scorreva solitaria per molti minuti, senza nessuno che la reclamasse. La valigia rossa però determinava il tempo atteso tra l’atterraggio dell’aereo e la consegna dei bagagli. Si è trattato di uno stratagemma per falsare i dati sulla qualità dei servizi offerti in aeroporto?

Ultimamente l’aeroporto di Malpensa è stato protagonista di importanti iniziative come la creazione di una sala vip per viaggiatori low cost al terminal 2, ma nei giorni scorsi si è scatenata una polemica per quanto avvenuto al momento del ritiro bagagli. Un viaggiatore attento si è reso conto che nello scalo milanese si utilizzava una comunissima valigia rossa, quasi vuota, che compariva sul nastro trasportatore della consegna dei bagagli. E fin qui niente di strano, se non fosse che questa valigia non aveva una etichetta che ne indicasse la provenienza o la destinazione. Essa faceva la sua comparsa sul rullo, e per interminabili 15 minuti girava da sola sul nastro. E tutti gli altri bagagli? Il viaggiatore che ha notato questa stranezza ha scritto una lettera al Corriere della Sera, denunciando l’accaduto, non prima di aver accertato una cosa incredibile: sapendo ormai che la valigia rossa non apparteneva a nessuno, l’ha aperta ed al suo interno ci ha trovato solo riviste e del polistirolo. Al che è stato lampante che si trattava di uno stratagemma architettato per falsare i dati dei servizi offerti dall’aeroporto. Ci sono infatti una serie di dati statistici aeroportuali ed uno riguarda proprio il tempo trascorso tra l’arrivo dell’aereo e la consegna dei bagagli. In questo caso, all’aeroporto di Malpensa, la prima valigia a comparire sul nastro era quella rossa, esattamente due minuti dopo l’atterraggio. E poi nulla, perché si doveva aspettare l’effettivo sopraggiungere dei ‘veri’ bagagli. Intanto però, quei due minuti venivano registrati e rimanevano tra i dati ufficiali.
Ovviamente la pubblicazione sul giornale della lettera di denuncia, ha sancito l’immediata replica della SEA, la società che si occupa della gestione dell’aeroporto di Malpensa.
Dalle pagine del Corriere, i responsabili SEA fanno sapere che quella valigia è un bagaglio test che viene usato per ‘sbloccare eventuali valigie o zaini che rimangono incastrati sui nastri di riconsegna. A tal fine sono appesantiti (in questo caso con riviste) e per tale ragione i passeggeri possono averli visti spesso‘.
In più, si affrettano a sottolineare che la società che si occupa della gestione dei bagagli in aeroporto non è la SEA e quindi loro non avrebbero avuto nessun motivo particolare per falsare i dati. Pare proprio che a breve ci sarà un’azione legale contro i responsabili dell’accaduto, rei di aver intaccato la rispettabilità dell’aeroporto internazionale di Malpensa.
Secondo voi, la SEA poteva non essere a conoscenza delle pratiche applicate in aeroporto?

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