Uno dei monumenti storici più conosciuti e visitati al mondo è la Fontana di Trevi a Roma, luogo di grande fascino e generosità.
Un’importante opera storica iniziata ancora nel 1732 e che venne completata e inaugurata nel 1762 ad opera di Pietro Bracci e il figlio Virginio. Il tema è il mare, e le statue incarnano i temi romani Pagani e sono state realizzate in marmo bianco di Carrara.
Al centro c’è la statua che rappresenta Oceano. Le due statue ai lati rappresentano l’Abbondanza e la Salute. La prima è raffigurata mentre tiene un corno sopra un vaso. Salute indossa una ghirlanda e tiene in mano una tazza mentre un serpente beve l’acqua.
È una delle mete preferite da chi si reca nella capitale. Intorno a questa fontana ci sono alcune tradizioni che, oramai, tutti conoscono. Non si può, infatti, visitare Roma senza lanciare una monetina nella fontana.
Antica tradizione
Si voltano le spalle alla fontana e si getta una monetina ad occhi chiusi mentre si esprime un desiderio. Sembra che questa tradizione derivi da una più antica. Un tempo era uso gettare in alcune fonti sacre dei piccoli doni o delle monetine per propiziarsi le divinità.
A Roma questo gesto sembra avere una data di inizio. Fu ad opera, tra l’800 e il ‘900 di un archeologo tedesco Wolfgang Elbig, uno dei personaggi più famosi della vita mondana tedesca a Roma di quel periodo.
Si ispirò ai riti antichi per rendere un poco più leggero il saluto dei suoi ospiti dalla città eterna. Gesto che poi è continuato negli anni tanto che il Comune di Roma nel 2006 ha deliberato che, tutte le monetine recuperate dalla fontana, dovevano essere destinate alla Caritas.
Altra tradizione voleva che delle giovani fanciulle, quando l’acqua era ancora potabile, ne facessero bere un bicchiere al fidanzato prima della partenza.Il bicchiere poi veniva il frantumato in segno di fedeltà e di buona fortuna.
È un monumento talmente famoso che nel 1973 le poste italiane gli dedicarono un francobollo da 25 lire e nel 2002 persino quelle francesi un altro francobollo da 0,46 euro.
Un gesto di solidarietà per aiutare chi ha bisogno
Non si raccolgono, però, soltanto monete, ma anche vari oggetti come braccialetti, orologi ed anche dentiere. Quest’anno i dipendenti di Acea hanno raccolto anche una fiches da poker, alcuni plettri per gli strumenti musicali e una chela di gambero.
Nel 2022 la raccolta di tali tesori ha superato ogni aspettativa. Ha raggiunto oltre 1,4 milioni di euro. Si ipotizza che nel 2023 supererà il milione e mezzo di euro. I soldi sono utilizzati poi per realizzare progetti di assistenza, un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. Ma anche per assistere le persone con l’Alzheimer o per l’inserimento lavorativo.