Andare in vacanza significa, talvolta, tornare a casa a “mani piene” con una serie di souvenir da regalare ad amici e parenti, un piccolo ricordo di viaggio che possa essere apprezzato dagli altri…ma attenzione: esistono souvenir vietati che possono valere il carcere.
Quante volte ci è capitato di fare un viaggio e riempire la valigia di souvenir da dispensare agli amici al nostro ritorno? Un piccolo ricordo, un piccolo oggettino che richiami posto in cui si è vissuto un periodo di ferie.
Una calamita, ad esempio, una cartolina, un po’ di sabbia, una conchiglia, oppure del cibo tipico del posto, le alternative sono diverse ma bisogna fare attenzione perchè alcuni di questi sono vietati e si rischia di incappare in multe salatissime o addirittura di finire in carcere.
Souvenirs vietati, ecco la lista
Mare o montagna, città d’arte o escursione, non fa differenza: quando si va in vacanza capita spesso di dire “Compro qualcosa per mamma/fratello/nipote/amico” così può vedere un ricordino di questa vacanza, un po’ come a dire “Io c’ero e ti ho pensato”. È un gesto semplice, di riconoscenza, di affetto. Eppure un gesto così carino potrebbe trasformarsi in qualcosa di proibitivo.
Accontentarsi di una calamita, di una tazza, di una cartolina, di sicuro non causa problematiche, optare invece per un po’ di sabbia di una famosa spiaggia, per una pianta, del cibo tipico, un gioiello del posto significa dover fare i conti con i divieti in vigore e magari ed eventualmente con eventuali multe. Il primo step è quello di informarsi accuratamente sulle normative in atto in ogni località visitata perchè al rientro, la dogana dell’aeroporto, potrebbe rivelare indesiderate sorprese.
Ad esempio ci sono cozze, gusci di lumache, vongole che sono considerate specie protette ed importare richiede un’autorizzazione speciale da parte delle autorità che si occupano della tutela della natura. Ma non è tutto perchè anche gioielli o borse fatti, seppur parzialmente, con pezzi di animale, così come uccelli, pelli e pellicce esotiche, nella maggior parte dei casi sono vietati.
Non cambia molto il discorso per cibi ed alimenti né tantomeno per le piante. Acquistare un cibo tipico nei paesi extra UE significa fare i conti con i divieti di trasporto carne, latte e derivati; mentre per le piante ed i frutti le restrizioni sono poste proprio per evitare eventuali importazioni di parassiti e malattie delle piante.
Multe e carcere: ecco cosa può succedere con i souvenir “vietati”
In molti casi il trasporto di questi souvenir è soggetto al rilascio di certificati idonei e rilasciati dalla autorità competenti, ma ci sono anche situazioni in cui il divieto è assoluto. Presentarsi in dogana senza autorizzazioni fa scattare la multa talvolta fino a 10 mila euro (le regole cambiano di paese in paese), ma cercare di trasportare souvenir come sabbia e pietre è spesso interdetto. In Italia le multe si aggirano intorno ai 3 mila euro, in Grecia si parla addirittura di carcere per il trasporto di pietre prezioso da punto di vista archeologico, ed in Turchia, per lo stesso tipo di souvenir, si può arrivare addirittura a dieci anni di reclusione. Il consiglio è uno solo: informarsi sempre con i paesi ospitanti per evitare spiacevoli situazioni.