Salva un elefante selvatico e dopo tanti anni gli accade qualcosa di emozionante, ecco il racconto di questa vicenda.
Alcune persone hanno una vera e propria vocazione per determinati mestieri. Propensione naturale che se adeguatamente formata e coltivata, fa sì che si diventi dei veri professionisti nel settore prescelto. Oggi raccontiamo la vicenda di un uomo che ha dedicato molti anni alla cura degli animali. Ed il salvataggio di un elefante lo conduce dopo molti anni a vivere qualcosa di davvero tenero ed emozionante. Scopriamola insieme.
Salva un elefante selvatico, ecco cosa accade dopo tanti anni
Il protagonista di questa bella storia si chiama Zhang Yong Shing. Quest’uomo ha sempre amato moltissimo gli animali, soprattutto quelli esotici e ha dedicato la vita intera allo studio delle diverse specie.
Laureatosi tra i primi della sua classe, rendendo orgogliosa l’intera famiglia, Shing sognava di diventare custode dello zoo dello Shanghai Wildlife Park. Si tratta del primo parco nazionale che ospita animali selvatici, istituito il 18 novembre 1995 a Shanghai. Una struttura voluta dal governo e dal Corpo Forestale dello Stato, considerata la più importnate dell’intera Cina.
Attualmente vanta una superficie di 153 ettari. All’interno si trovano 200 specie animali da tutto il mondo. In totale vi si possono incontrare ben 10.000 esemplari. Spostarsi al suo interno è bellissimo, un’esperienza totalizzante che si può vivere a piedi, grazie alle molte aree pedonali o in navetta. I visitatori amano moltissimo entrare così in contatto con i diversi animali selvatici.
Tornando però a Shing, l’uomo all’epoca non sapeva quanto questo per lui non sarebbe stato solo un lavoro, ma avrebbe profondamente cambiato la sua vita. Salva un elefante selvatico in maniera del tutto inaspettata. L’incontro avviene quando durante un normale turno di lavoro viene avvisato da un doganiere che all’interno di un container è stato ritrovato un cucciolo di elefante che versava in condizioni di viaggio incredibilmente disastrose.
Quello che avverrà dopo è davvero incredibile.
L’incontro ed il salvataggio del cucciolo di elefante
A quanto pare il cucciolo era uno dei tanti animali che venivano trasportati illegalmente, attività purtroppo molto diffusa in quel periodo in Cina. Il custode intervenendo immediatamente ai cancelli del Parco, decise che l’animale era troppo spaventato per essere condotto immediatamente nel suo recinto.
Voleva che l’esemplare uscisse autonomamente dal camion e senza timore, perché da verifiche risultava evidente che fosse in grado di camminare da solo. L’elefante proveniva dallo Zimbabwe, parte di un’operazione che era servita a sventare il traffico illegale di diversi animali tra cui lui.
Il cucciolo doveva aver affrontato momenti di puro terrore, perché pare che la sua mandria fosse stata attaccata senza pietà dai bracconieri. Chiamato da Shing e dal resto del personale con il nome Holy, il cucciolo rifiutò di uscire dal camion per quattro ore, vegliato ed incoraggiato dall’uomo. Solo successivamente, convinto ad entrare nel recinto, potè essere visitato dal personale veterinario.
Apparve immediatamente chiaro che fosse denutrito e bisognoso di cure. Il personale del parco, vista l’impresa, nominò Shing suo supervisore. Che però vedendo l’animale così traumatizzato, decise non lo avrebbe in alcun modo forzato a fare nulla, men che meno mangiare.
Holy, l’elefante sopravvissuto al bracconaggio
Il rapporto tra Shing e Holy è quanto di più emozionante mai vissuto all’interno di questo parco di Shanghai. Per superare le difese emotive dell’animale, il custode rimase con lui ogni giorno per ore, spesso fino a tarda notte.
Piano piano lo convinse a mangiare, portandogli ogni giorno frutta secca e quanto pensava potesse piacergli, e facendogli anche ascoltare musica. Piano piano Holy iniziò a vedere il custode come un padre, arrivando anche a posargli la proboscide in grembo in segno di affetto.
Una relazione la loro, che si è dipanata lungo 40 anni, tanti gli anni di lavoro di Shing nel Parco. Purtroppo però i due dovettero separarsi con dolore quando Shing fu costretto a salutare Holy per lasciare Shanghai. L’uomo doveva andare ad occuparsi dell’anziana madre malata. L’elefante pare pianse l’abbandono dell’uomo per settimane, sebbene i due si fossero salutati con affetto.
Dopo due anni, alla morte della madre di Shing, il figlio decise di riportarlo a Shanghai, per poter fare qualcosa che lo rendesse felice. Lo portò dunque al Wildilfe Park, per permettergli di rivedere Holy, non sapendo però se l’animale lo avrebbe riconosciuto. Ebbene, l’incontro tra i due dopo anni fu molto emozionante, perché Holy riconobbe immediatamente il suo vecchio amico, quello che riconosceva come salvatore e genitore.
Nel vederlo iniziò a saltare su un tronco emettendo suoni di felicità. I due si sono finalmente riabbracciati, emozionando l’intero personale del parco, con questa incredibile storia di affetto tra uomo ed animale.