Un nuovo parassita si sta diffondendo nelle nostre acque: scatta l’allerta

Un nuovo parassita rischia di minacciare due specie autoctone delle nostre acque. Continua a leggere per scoprire di cosa si tratta. 

parassita mare
parassita mare – viaggi.nanopress.it

Le specie minacciate dal parassita sono quelle autoctone presenti in Piemonte, nelle sue acque dolci.

Una minaccia parassita

Nelle acque dolci del Piemonte si sta diffondendo una minaccia parassita che sta mettendo a rischio la fauna del posto. Si tratta, nello specifico del pesce siluro e della cozza parassita asiatica. Complici i cambiamenti climatici, questi nemici stanno proliferando diventando quasi un rischio.

Ad essere interessati sono i laghi e i fiumi piemontesi e, in particolare la fauna che popola quelle acque poiché non è in grado di difendersi da questo doppio parassita. Cerchiamo di approfondire, di seguito, di cha animali si tratta e quali sono le minacce che possono mettere in pratica per la natura italiana.

Perché sono pericolosi

Il pesce siluro misgurno (Misgurnus anguillicaudatus) sta iniziando a popolare le acque del Po. Il suo nome deriva dalla sua forma allungata che ricorda un’anguilla. Esso può arrivare a misurare 25 cm al massimo di lunghezza. Le sue origini sono nell’Asia sudorientale ma è arrivato in Europa da diverso tempo, nello specifico, circa trent’anni fa. Sin dalla sua introduzione, il pesce ha iniziato a diffondersi nel fiume Po e nei suoi affluenti.

Gli esperti ipotizzano che la diffusione sia stata dovuta a una fuga dagli acquari. Il pesce siluro ha iniziato a proliferare pesantemente anche perché è in grado di tollerare l’inquinamento e di adattarsi al clima. Proliferando, però diventa una minaccia per gli altri esseri viventi. Un parassita vero e proprio perché mangia le uova delle altre specie e, in più può trasmettere malattie ed infezioni ai pesci già presenti in quelle acque.

cozze
cozze – viaggi.nanopress.it

Per quanto riguarda cozza asiatica, quest’ultima si è diffusa soprattutto nel lago di Bertignano in provincia di Biella. Il livello del lago si è abbassato a causa della siccità facendo emergere grandi cozze parassite asiatiche (Anodonta woodiana). Viene considerato un parassita poiché le sue larve possono attaccarsi alle squame dei pesci ce gli permettono di spostarsi in acque diverse. Non è escluso che ad introdurle ci hanno pensato i pescatori sportivi.

Tali cozze non dovrebbero essere consumate perché possono assorbire l’inquinamento. Questo è l’unico fattore positivo della loro presenza poiché possono filtrare le acque e renderle più trasparenti.

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