Un tesoro nelle profondità del mare e si trova proprio in Italia. Vediamo insieme questa preziosa scoperta nelle nostre acque.
Una notizia davvero molto interessante e che accende i riflettori ancora una volta sul nostro belpaese. Una nuova scoperta che questa volta proviene direttamente dalla profondità del mare. Qualcosa di davvero molto prezioso e che siamo sicuri farà molto parlare di se e del bellissimo luogo in cui è stata rinvenuta. Vediamo insieme di che si tratta.
Un tesoro nelle profondità del mare, siamo in Italia, ecco di che si tratta
La storia di questo ritrovamento inizia da una località bellissima, che si chiama Marettimo. Siamo in Sicilia e questa è una delle più belle isole che appartengono all’arcipelago delle Egadi.
Marettimo è una frazione di Favignana ed è storicamente una delle zone più antiche della regione. Pare che di qui passarono diverse antiche popolazione. Da un punto di vista mitologico in molti tendono a far corrispondere Marettimo con Itaca, la patria dell’eroe omerico Ulisse. Sarebbe Ulisse stesso nei suoi racconti ad indicarne la posizione.
Furono i romani a stabilire poi qui un presidio militare attorno al 150 a.C dopo la prima guerra punica. Utilizzarono queste zone come punto di controllo tra Roma e la lontana Tunisia. Di questo complesso ancora oggi rimangono i resti di alcuni edifici ed una piccola chiesa normanna.
Non è comunque per motivi storici che oggi parliamo di questa cittadina, ma per via di un tesoro nelle profondità del mare, che si chiama corallo nero. Scientificamente è noto come “Antipathella subpinnata”. Di norma si trova in natura a circa 50 massimo 300 metri di profondità marina è una specie molto rara e difficile da osservare in natura vista la profondità dove cresce e vive, da 50 a oltre 300 metri, e per la presenza di forti correnti marine.
Appartiene alla famiglia delle Myriopathidae, un esacorallo. Il nome corallo nero deriva dal suo esoscheletro, sebbene si componga anche di polipi e tentacoli di colore bianco. In poche parole si tratta di un corallo raro e per questo molto protetto. In molti tendono a confonderlo con la Savalia Savaglia, che però è in realtà un falso.
Il corallo nero nelle profondità di Marettimo
A scoprire la ricchezza di questo corallo nelle profondità di Marettimo e ad annunciarla al mondo è il progetto Sea Beyond di Unesco e Prada. Il tutto viene raccontato anche dal documentario Il Bianco nel Blu, curato dal National Geographic.
Ne parla anche il biologo marino Giovanni Chimienti, che dall’università di Bari collabora con il National Geographic e da tempo aveva intuito di quanto questi fondali potessero nascondere. Secondo il biologo in realtà già diversi anni fa i racconti dei pescatori avrebbero dovuto aprire gli occhi sulla presenza di corallo nero, rinvenuto già nelle reti da pesca diverse volte.
La presenza del corallo nero è però fortemente minacciata dalla pesca intensiva e naturalmente anche dalle temperature sempre più fuori controllo dei mari di questa zona. A dare conferma di questa presenza l’impiego di Rov, dei veicoli sottomarini che arrivano anche fino a 600 metri di profondità. E lì, a 60 metri ecco la presenza di una grande famiglia di corallo nero.
Per gli esperti coinvolti in questa scoperta si è trattato di qualcosa di molto emozionante. Temevano quasi nel condividere questa informazione con il resto del mondo, perché ora bisognerà impiegare tutte le forze per proteggerli.
Un tesoro nelle profondità del mare, il commento degli esperti
Il documentario curato dal National Geographic è stato proiettato nell’ambito del Marettimo Italian Film Fest – We love the Sea, che ogni anno anima le estati dell’isola. Racconta nel dettaglio cosa siano esattamente i coralli neri e la loro importanza. Secondo gli esperti infatti proprio a questa ricca presenza sarebbe da imputare la grande biodiversità delle acque della zona e dunque anche la grande varietà di specie marine che vi si riscontra.
Il documentario realizzato con Sea Beyond è stato girato dal regista Igor d’India. Fa parte di un progetto più ampio di rieducazione del cittadino per la salvaguardia di ambienti marini come questo. A volerlo L’Unesco e Prada. Lorenzo Bertelli, portavoce ed head of corporate social responsibility del gruppo, ne parla come di una grandissima opportunità di sensibilizzare ed educare le nuove generazioni.
Questo è un importante riflettore che si accende sulle Egadi, che in generale sono ricche di riserve marine da proteggere. Gli esperti coinvolti sperano ora di poter ricevere l’aiuto delle autorità. Si spera nell’estensione di un divieto di pesca.
Importantissimo infatti proteggere il delicato ecosistema dei nostri mari, per preservarne il più possibile l’importantissimo patrimonio. Tutti, continua Bertelli, dobbiamo collaborare, non solo privati cittadini, ma anche governi ed istituzioni.
Il mare insomma, ha bisogno dell’aiuto di tutti.