Ci sono località con un maggiore rischio sismico. L’Italia è una tra queste, anzi è il principale Paese europeo per il più elevato numero di terremoti. Una condizione che spaventa e per la quale è stato realizzato uno studio volto a stabilire quali sono le città europee più a rischio.
È stata l’European Facilities of Earthquake Hazard and Risk a sviluppare un modello per verificare quali sono i territori in pericolo. Un lavoro di indagine possibile anche grazie alla collaborazione degli esperti del Servizio sismologico svizzero e del personale dell’Eth per arrivare a formulare un modello nel quale sia evidente quali sono le città a rischio.
Il modello per individuare le aree a rischio sismico in Europa
Il lasso temporale esaminato è quello compreso tra il 1000 e il 2014, quando si sono verificati 30mila terremoti in Europa e sulla base di questi dati è stato elaborato un modello illustrato da una mappa interattiva che indica l’indice di pericolosità. I risultati ottenuti hanno evidenziato che, a parte l’Italia, ci sono anche alcune regioni di Austria, Belgio, Francia, Germania, Islanda, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Spagna e Svizzera che sono ad alto rischio, mentre ci sono i Paesi nordici, in particolare la Finlandia e la Norvegia che, invece, hanno la frequenza sismica estremamente bassa… la più bassa.
Per quanto queste siano le aree maggiormente attenzionate, ci sono anche alte realtà per le quali il livello di attenzione deve restare alto, in quanto con un rischio oltre la media, si tratta di Zagabria, Tirana, Sofia, Lisbona, Bruxelles e Basilea.
Quali sono i fattori determinati da tenere in considerazione
Vengono tenuti in considerazione alcuni fattori come: il numero di edifici più vecchi, tenendo conto del rischio sismico e delle aree urbane. Sulla base di questi elementi gli esperti sono arrivati alla conclusione che Istanbul e Smirne in Turchia, Catania e Napoli in Italia, Bucarest in Romania e Atene in Grecia sono le zone più a rischio.
Uno studio che consente di intervenire per la prevenzione
Questo studio è stato realizzato per cercare di prevenire eventuali danni futuri, per quanto non sia possibile prevedere con sufficiente grado di certezza dove i terremoti si verificheranno, visto che si tratta di accadimenti naturali imprevedibili. Andare a individuare le città con maggior rischio comporta anche la possibilità di intervenire su edifici più vecchi, così da effettuare interventi di messa in sicurezza e tali da evitare conseguenze più serie in caso di sisma che, comunque, restano un problema oggettivo in Europa dove è stato stimato che ci sono ben 1.200 le località a rischio terremoti.