La natura non manca mai di stupirci. Se vi dicessimo che esiste un esemplare noto come l’albero che sanguina, ci credereste?
Chi si diletta nello studio o nella semplice lettura per passione, di tutto ciò che riguarda il mondo della natura, sa che niente è mai come sembra. Crediamo di sapere tutto, ma in realtà dobbiamo prepararci a farci sorprendere di continuo. Come nel caso di questa specie davvero molto eccentrica.
L’albero che sanguina, una curiosa anomalia
Immaginate un tronco da dove sgorga sangue una volta che viene tagliato. Vi sembrerà assurdo eppure è così. L’albero che sanguina risponde al nome di Dracaena Cinnabari. Si tratta di una pianta che fa parte della famiglia delle Asparagacee, tipica dell’Isola di Socotra.
Il suo aspetto è molto particolare, alcuni lo paragonano ad un gigantesco…broccolo! Questo per via del tronco che si divide a sua volta nella parte più alta in rami che a loro volta terminano con piccole rosette composte di foglie verdi, che vanno insieme a formare una chioma a forma di ombrello.
A Socotra è la specie più tipica che si possa incontrare. In particolare modo sull’altipiano di Dixsam. Qui si può ammirare una vera foresta foltissima, unica al mondo praticamente. E a farle compagnia si trovano, anche esemplari di piante come Adenium Obesum e diverse altre piante succulente. Ma è vero che l’albero sanguina quando viene tagliato?
Ebbene sì. Ovviamente non si tratta di sangue, bensì di una particolare resina di colore rossastro.
La particolare resina della Dracaena
A rendere la storia di questo albero ancora più suggestiva è certamente il fatto che venga soprannominato albero dal sangue di drago. Merito della sua resina che appare di colore rosso simile al sangue e disciolta in acqua diventa appunto un liquido rosso intenso.
Ogni volta che l’albero viene tagliato o ne viene danneggiata la corteccia, questa resina si attiva come una specie di meccanismo di difesa. Va dunque a curarne le ferite e lo salvaguarda da morte o infezioni. Pare che le proprietà di questo composto siano diverse. In particolare curative: agisce contro diarrea, emorragie di tipo diverso, ma anche ulcere, ed in passato era dunque utilizzata come medicina.
Anticamente infatti quando ci si rese conto del suo immenso valore, veniva addirittura commerciata ed esportata nel Mediterraneo e in Oriente, lungo la via dell’incenso, insieme ad altri prodotti altrettanto preziosi come la leggendaria mirra o l’olibano.
Lo stesso popolo romano lo utilizzava, come riportato da diversi testi. Sebbene quello della Dracaena sia il più noto, il sangue di drago non è suo esclusivo. Lo si ricava infatti da piante come il Calamus, lo Pterocarpus e il Croton. Talvolta lo si impiega anche come tintura, come incenso e anche per laccare il legno. Acquistarla non è semplice. La Dracaena è considerata una specie ad altro rischio, dunque viene venduta in quantità modeste e a costi molto elevati.