Sembra si sia disposti davvero a qualunque cosa per fare cassa ed è stato questo il caso di un proprietario immobiliare di Sidney in Australia che ha pubblicizzato l’affitto di un appartamento che in realtà un appartamento non era…
Il proprietario di casa ha pubblicizzato l’affitto su un social network nel quale ha specificato anche l’importo, ben 969 dollari al mese. L’immobile in locazione è stato descritto come un’area soleggiata e accogliente, con documentazione fotografica che riporta le immagini di un letto singolo, uno specchio e un tappeto, nel quartiere di Haymarket.
La casa non era altro che un balcone
Dalle immagini apparivano evidenti porte scorrevoli in vetro e l’annuncio attestava che si trattava di un immobile pronto per essere dato in fitto, con una spesa che comprendeva anche il pagamento delle bollette. Una volta sul posto, però, l’amara constatazione: la casa non era altro che un balcone appartenente a un altro appartamento con due camere da letto, affittato a sua volta a 1.300 euro mensili.
Crisi abitativa in Australia
La situazione è apparsa non solo strana, quanto paradossale e testimonia la difficoltà di trovare disponibilità abitative nella città australiana. Una crisi che induce le persone ad accettare soluzioni abitative anche non consoni alle aspettative e, spesso, anche scadenti.
Un fenomeno che coinvolge anche l’Italia
Ma questo fenomeno non riguarda solo l’Australia. Soprattutto quando si parla di affitti estivi, gli italiani sono ‘maestri’ nell’allestire catapecchie da destinare ai turisti e, solitamente, a prezzi esorbitanti. Approfittando del flusso turistico i proprietari immobiliari di alcune cittadine marittime e non solo, danno in affitto veri e propri buchi sprovvisti anche dei più elementari confort.
Il caso di Gallipoli
In Italia, lo scorso anno, è salita agli onori della cronaca la situazione delle ‘case pollaio’ di Gallipoli, dove a fronte di uno spazio di 60 metri quadrati dato in fitto per il periodo estivo, vi risiedevano anche 10 persone. Ma gli episodi sono tanti altri e riguardano varie zone balneari. I visitatori sono pronti a tutto pur di concedersi le ferie estive e i locatori sembrano approfittarne mettendo sul mercato anche appartamenti privi di requisiti igienico-sanitari essenziali a prezzi che variano dai 1.500 ai 5.000 euro a settimana. Fatti per i quali sono stati sottoposti ad accertamenti 39 appartamenti tra Baia Verde e Lido San Giovanni, nel corso dei quali sono state elevate molte di 350 euro ciascuno.
Qualche anno fa sono fioccate le multe
Ma Gallipoli era già tristemente nota per episodi analoghi registrati nel 2017 quando qualcuno era arrivato addirittura ad affittare il balcone di casa posizionandovi una brandina. In quel caso, però, il Sindaco aveva imposto controlli a tappeto ed elevato sanzioni salate ai locatori. Eppure quello delle case pollaio e degli affitti di locali fatiscenti o comunque inidonei resta una questione tuttora aperta.