Il 5 dicembre scorso si è celebrata la giornata del suolo. Sai qual è la regione italiana che ne consuma di più? Scoprilo di seguito.
La qualità della vita che vivremo e che vivranno i nostri posteri sarà dovuta soprattutto al suolo e alla disponibilità di acqua che saranno presenti.
Il suolo è vita
Soltanto con la giusta quantità di suolo disponibile, a cui si va ad aggiungere l’acqua, si potrà prevedere ancora vita sulla terra. Il benessere e la sopravvivenza del pianeta e della vita su di esso, sarà proprio legata al suolo e all’acqua potabile. La domanda, a questo punto, potrebbe sorgere spontanea. L’Italia a che punto è con la sostenibilità ambientale e il legame tra acqua e suolo?
Prima di approfondire la questione su quale sia la regione italiana che occupa più suolo bisogna fare alcune premesse. La prima è che il 95% del cibo che consumiamo proviene proprio dall’uso di suolo ed acqua. Purtroppo, però, a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici l’acqua e il suolo stanno iniziando a scarseggiare.
Diventa, perciò, fondamentale iniziare ad adottare delle pratiche di gestione sostenibile del suolo al fine di ridurne l’erosione e mantenere le risorse idriche di cui disponiamo.
La regione che ne occupa di più
Nel nostro paese, a causa della cementificazione si perdono circa 2,4 metri quadri di suolo in un solo secondo. Questo è un dato che emerge dal rapporto ISPRA che è stato divulgato nel 2022. A questo si aggiunge il fatto che l’Italia è un paese con un grande dissesto idrogeologico dove, com’è facilmente prevedibile, le alluvioni e le frane sono all’ordine del giorno.
A causa della cementificazione l’Italia diventa via via meno sicura, da Nord a Sud. Dal rapporto si legge che le regioni italiane in cui si consuma più suolo sono 15. Sul podio troviamo Lombardia, al primo posto, seguita da Veneto e Campania. In particolare, in Lombardia si ha anche la maggiore quantità di territorio artificializzato nella quantità di circa 290 mila ettari. Aumenti di consumo del suolo sono stati registrati anche in Veneto, Puglia, Piemonte ed Emilia Romagna.
Artificializzazione significa che vengono create superfici non naturali a discapito del suolo. Di conseguenza, le temperature si alzano. Tuttavia, esistono alcuni comuni che sono stati virtuosi nel 2022. Tra questi, ad esempio, spicca Ercolano che l’anno scorso ha consumato soltanto 0,2 ettari in più rispetto l’anno precedente; Montale (Toscana) che non ha fatto registrare aumenti. Un po’ di risparmio del suolo è stato registrato anche in alcune città metropolitane. Tra queste Genova, Firenze e Reggio Calabria. Che gli scenari per il futuro possano essere positivi?